L’Uefa vuole tornare a giocare
Lo scenario comprende luglio e agosto

Si tornerà a giocare e allora, per adesso, meglio evitare decisioni avventate come quella di annullare campionati e coppe.

Uefa, Eca ed European Leagues, in una lettera sottoscritta dai rispettivi presidenti Aleksander Ceferin, Andrea Agnelli e Lars-Christer Olsson, scrivono a Federazioni, club e leghe per fare un punto sulla situazione del calcio alla luce dell’emergenza coronavirus.

I tre soggetti, ricordando come il calcio europeo sia stato «capace di reagire come un’unica famiglia unita», ribadiscono che è «di primaria importanza che anche un evento dirompente come un’epidemia non impedisca alle nostre competizioni di essere decise sul campo e che tutti i titoli sportivi siano assegnati sulla base dei risultati. Come leader responsabili è questo quello che dobbiamo assicurare, finchè esiste l’ultima possibilità e finchè ci sono delle soluzioni disponibili».

Nella lettera viene ribadito che i due gruppi di lavoro costituiti per lavorare sui calendari stanno valutando in particolare gli scenari che «comprendono anche i mesi di luglio e agosto, inclusa la possibilità che le competizioni Uefa ripartano una volta completate quelle nazionali. Una gestione condivisa dei calendari è strettamente richiesta in quanto la conclusione della stagione corrente deve essere coordinata con l’inizio della prossima».

Data la situazione attuale, si legge ancora nella lettera, è possibile che venga indicata come possibile ripartenza una data attorno alla metà di maggio. «Fermare le competizioni dovrebbe essere l’ultima spiaggia una volta riconosciuto che nessuna alternativa a livello di calendario permetterebbe di concludere la stagione. Siamo convinti che il calcio possa ripartire nei mesi a venire, alle condizioni che saranno dettate dalle autorità pubbliche, e crediamo che qualsiasi decisione di annullare le competizioni nazionali sia, in questa fase, prematura e ingiustificata. Poiché la partecipazione alle competizioni Uefa è determinata dai risultati sportivi ottenuti alla fine di una competizione nazionale completa, una chiusura prematura solleverebbe dei dubbi sul rispetto di tale condizione e la Uefa si riserva di valutare il diritto dei club a essere ammessi alle competizioni europee 2020-21».

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