Paolo Canè torna in campo
Gestirà la struttura di Gorle

Puoi fare il giro del mondo, ma a volte l’occasione giusta capita a due passi da casa. Casa che oggi, per il bolognese Paolo Canè, significa Gorle. Gestirà la struttura sportiva comunale del paese bergamasco.

Puoi fare il giro del mondo, ma a volte l’occasione giusta capita a due passi da casa. Casa che oggi, per il bolognese Paolo Canè, significa Gorle. Da tempo l’ex numero 26 al mondo, bolognese di nascita, 48 primavere e una carriera tra le più importanti in Italia negli ultimi trent’anni, frequenta la Bergamasca, divenuta la sua terra adottiva fin dagli allenamenti con Fabio Avogadri.

Una terra che ha continuato a frequentare anche in seguito, sia per i campionati degli Over, sia per insegnare in alcune realtà della provincia. Ora però parte una nuova scommessa, ben più difficile delle precedenti e dunque più stimolante. Ideale per un personaggio che, quando c’è da affrontare una sfida a viso aperto, non si tira mai indietro.

«Ci metto la faccia ancora una volta – esordisce Paolino – come del resto ho sempre fatto in tutta la mia vita. Ho famiglia qui e mi pareva logico cercare qualcosa nei dintorni, in particolare dopo che è tramontata l’ipotesi di avviare un progetto in Sardegna, su cui avevo puntato molto, ma che per diverse ragioni non ha funzionato. Ora non è più tempo di andare a bussare ai circoli, anche perché ho visto che spesso manca collaborazione e ognuno si chiude a riccio con le persone che ha a disposizione. Così è nata l’idea di ricominciare da Gorle».

La struttura è quella comunale, dove trovano spazio pure calcio, pallavolo e basket, e dove c’è un’attrezzata palestra che qualche anno fa ospitò alcuni incontri del Challenger di Bergamo. I campi da tennis sono due in sintetico, uno di questi coperto per la stagione invernale.

Per saperne di più leggi L’Eco di Bergamo del 4 dicembre

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