Atalanta, di buono solo il punticino
Partita da dimenticare con il Parma

L’Atalanta di Reja ha esordito raggranellando un punticino - dopo i quattro ko consecutivi della fine gestione Colantuono - contro il Parma allo stadio Tardini in un match assolutamente da dimenticare: i nerazzurri in pratica non hanno mai tirato in porta. L’unico dato positivo è che ora il margine sulla terzultima posizione è salito da +3 a +4.

PARMA-ATALANTA 0-0

PARMA (4-3-3): Mirante 6; Santacroce 6, Mendes 6, Lucarelli 6, Gobbi 6; Mauri 6, Mariga 5,5 (1’ st Coda 6), Nocerino 5,5 (25’ st Galloppa sv); Varela 5 (33’ st Lila sv), Belfodil 6, Rodriguez 6. All. Donadoni. in panchina: Jacobucci, Bajza, Cassani, Prestia, Loda, Ghezzal, Palladino.

ATALANTA (4-3-3): Sportiello 6; Bellini 6, Masiello 6, Benalouane 6 (5’ st Cherubin 6), Dramè 6; Carmona 5,5, Cigarini 5,5, Migliaccio 5,5; Emanuelson 5 (40’ st Denis sv), Pinilla 5, Boakye 5 (1’ st D’Alessandro 6). All. Reja. In panchina: Avramov, Frezzolini, Scaloni, Del Grosso, Baselli, Grassi, Rosseti, Gomez, Bianchi.

Arbitro: Di Bello di Brindisi 6,5.

Sì, perché il Cagliari ha perso (2-0 a Genova contro la Sampdoria, Zola a forte rischio) e il Cesena ha pareggiato (0-0 in casa contro il Palermo), così la classifica, nelle retrovie, vede ora il Chievo a 26 punti, l’Atalanta a 24, e il Cagliari e il Cesena penultimi a quota 20.

I nerazzurri hanno ingoiato un brodino, ma è stato abbastanza indigeribile. Lo 0-0 di Parma ha dimostrato che, se qualcuno aveva dei dubbi, l’Atalanta non giocava contro Colantuono. Perché l’Atalanta che (non) si è vista al Tardini è stata anche peggio, imbarazzante.

Nessuno si attendeva che l’Atalanta giocasse bene, non ha quasi mai giocato bene nemmeno con Colantuono, quindi era da scartare l’ipotesi che Reja potesse avere la bacchetta magica e in cinque giorni trasformasse l’Atalanta sul piano della manovra d’attacco. Ma ci si attendeva che l’Atalanta avesse una reazione di carattere, giocasse con il coltello tra i denti, che tentasse di vincere contro l’ultima della classe.

Invece, il nulla. Il Parma, che rivedeva il manto erboso di un match ufficiale dopo 21 giorni di stop, è sceso in campo con determinazione e orgoglio ma non aveva le gambe per esprimersi con intensiva e così ha giocato a ritmi bassi. Si pensava che l’Atalanta aggredisse il team emiliano, lo costringesse sulla difensiva, invece la squadra nerazzurra ha mostrato di essere fisicamente giù, si è adattata al gioco dei rivali e non si è mai resa pericolosa.

Un’Atalanta - ancora con diversi giocatori fondamentali fuori, Moralez, Zappacosta e Stendardo in primis - che probabilmente temeva di perdere ancora, ma se non si tenta di vincere contro un Parma volonteroso e nulla più... La speranza è che la prestazione dell’Atalanta sia stata influenzata proprio dal ricordo dei quattro ko di fila e dal pensiero che un pareggio avrebbe comunque rappresentato una ripartenza, pensiero abbastanza discutibile, ma ci può stare. Speriamo che sia così, un pareggio deludente ma utile per consentire alla squadra di superare il trauma e di poter dunque riprendersi. Speriamo sia così, altrimenti contro l’Udinese (che ha piegato per 3-2 un Toro che era in formissima) saranno dolori.

Nel primo tempo non è successo assolutamente nulla e soltanto il Parma ha avuto una mezza palla-gol con Mariga al 34’ pt (rasoterra a fil di palo). Nella ripresa è stato ancora il team di Donadoni a costruire qualcosina in più e Sportiello è dovuto intervenire per deviare in corner una bordata da fuori area di Rodriguez al 10’ st e una cannonata di Coda al 36’ st. E l’Atalanta? Il primo e unico tiro abbastanza insidioso l’Atalanta l’ha scoccato al 35’ st - dopo 80 minuti di gioco... - con D’Alessandro, Mirante ha respinto ed Emanuelson è scivolato non riuscendo a intervenire.

Reja, espulso al 19’ st (probabilmente solo per essere uscito dall’area tecnica), ha presentato un 4-3-3 con Pinilla supportato da Emanuelson e Boakye sulle fasce. Il risultato è stato che, se la difesa se l’è cavata, il centrocampo è stato molle e senza idee in fase di costruzione, mentre in attacco hanno steccato tutti, in primis Boakye, un pesce fuor d’acqua sull’esterno. Denis è entrato a cinque minuti dalla fine, ma ormai la partita era cristallizzata sullo 0-0. E probabilmente nemmeno giocando altre tre ore sarebbe successo qualcosa.

Marco Sanfilippo

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L’Atalanta di Reja di scena allo stadio Tardini contro il Parma, di nuovo in campo dopo 21 giorni di stop per la nota crisi societaria. La prima Atalanta dell’allenatore goriziano è una squadra che presenta in attacco Pinilla e Boakye con Denis in panchina. Il modulo è un 4-3-3 con Boakye ed Emanuelson a supporto di Pinilla punta centrale. In difesa c’è Bellini a destra con Masiello e Benalouane centrali e Dramè a sinistra. A centrocampo terzetto formato da Carmona, Cigarini e Migliaccio con Baselli in panca. Identico modulo per il Parma di mister Donadoni, 4-3-3 con Belfodil attaccante più avanzato.

L’Atalanta gioca dopo che il Cagliari ha perso sabato Genova contro la Sampdoria per 2-0 e dopo che il Cesena ha pareggiato per 0-0 in casa contro il Palermo. Il Cesena ha così agganciato a quota 20 il Cagliari. I nerazzurri, che sono a 23, con una vittoria ipotecherebbero mezza salvezza.

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