Reja: «Voglio un’Atalanta più sicura»
Percassi: «Necessario uno scossone»

«Voglio un’Atalanta più sicura, che giochi fino al 90’ e non sia influenzata dal fatto di essere in vantaggio o in svantaggio. Abbiamo i mezzi per tirarci fuori dai guai». Sono le prime parole ufficiali di Edy Reja da allenatore dell’Atalanta.

Dopo il clamoroso e inatteso esonero di ieri di Colantuono con l’ingaggio di Reja, giovedì 5 marzo è stato il giorno della presentazione del 69enne allenatore goriziano. C’era naturalmente attesa per sentire il navigato tecnico, abituato a gestire piazze calcistiche incandescenti come quelle di Napoli e Lazio, che ha sottoscritto un contratto fino a giugno 2016, dunque per i tre mesi dell’attuale campionato più il prossimo, con rescissione automatica in caso di retrocessione.

L’esonero di Colantuono con l’ingaggio di Reja è stato ed è un tema caldissimo anche sul web, tanto che il sondaggio di ieri (Cosa ne pensi?), ancora on line, è stato cliccatissimo con quasi 2.500 lettori (aggiornamento a mezzogiorno di giovedì) che si sono espressi: per il 55% il cambio di tecnico è stato giusto, per il 35% la decisione è stata sbagliata, mentre per il 10% Colantuono era da sostituire ma con un tecnico diverso.

«Qualche problema c'è, ci sono molti infortunati che spero di recuperare presto. Ma la squadra sembra star bene, è solo preoccupata mentalmente per la classifica, però ha la consapevolezza che ha valori da dimostrare. Siamo entrati subito in clima campionato, non abbiamo tempo per fare esperimenti, bisogna trovare subito gli accorgimenti adeguati in vista del Parma. L'Atalanta è da qualche anno che non si trova in queste condizioni, ha sempre fatto bene ed i complimenti vanno soprattutto a Colantuono per il grandissimo lavoro di questi anni».

Per Percassi la scelta di esonerare Colantuono è stata «sofferta e dolorosa», ma è giusta ed è arrivata nel momento giusto. Era necessario dare uno scossone. Ma ora nessuno avrà più alibi. Avevo pensato al cambio già domenica sera ma concretamente ho avuto il tempo di sistemare la questione soltanto martedì sera».

LA PRESENTAZIONE IN PILLOLE

Ore 13,13 - Conferenza stampa al via. Parla Percassi: «Sostituire Colantuono è stata una scelta sofferta e dolorosa. Era necessario dare uno scossone. Reja è un grande allenatore e ha l’esperienza per gestire un momento come questo. Ora nessuno avrà più alibi. Abbiamo fatto la scelta giusta nel momento giusto.

Ore 13,16 - Le prime parole di Edy Reja: «Credo di essere già entrato in buona sintonia con la squadra che mi è sembrata desiderosa e determinata a tirarsi fuori dai guai. Credo che l’Atalanta - che ha una struttura straordinaria - abbia i mezzi per farcela. Non è mai facile subentrare, perché cambiano magari filosofia e mentalità, ma la squadra è motivata. Spero che il presidente abbia fatto la scelta giusta, la trattativa con il presidente Percassi è stata veloce».

Ore 13,18 - Continua la conferenza stampa di Reja: «Secondo me l’Atalanta non ha mai subìto il gioco avversario ed è sicuramente un dato positivo. Ma bisogna darle maggiore sicurezza. Il mio schema preferito? Ho giocato con il 4-3-3, ma anche con moduli diversi. Ho già provato varie soluzioni».

Ore 13,22 - Sul Parma: «Mi spiace per il Parma, è una situazione che non si è mai vista nel calcio italiano. Mi sembra che i giocatori emiliani vogliano giocare. Così noi dovremo essere concentratissimi e esprimerci con carattere perché il Parma, al di là dei problemi societari, ha qualità tecniche».

Ore 13,28 - Su Denis: «Lo volevo alla Lazio? Sì, era uno dei papabili. Denis l’ho già allenato al Napoli, quando ero alla Lazio ci serviva una punta e avevo pensato anche a lui».

Ore 13,29 - «La squadra deve esprimersi al massimo per tutti i 90’. Non può essere influenzata dall’essere in vantaggio o in svantaggio. Deve essere più sicura».

Ore 13,31 - «Conosco bene Denis e so che è un ragazzo che per dare il 100% deve sentire la massima fiducia verso di lui. E a Bergamo l’ha trovata visto che ha espresso un rendimento altissimo negli anni scorsi. Non so cosa ora l’abbia frenato in questo campionato, gli parlerò».

Ore 13,35 - «Come sta l’Atalanta fisicamente? Non posso ancora dirlo, bisogna vedere come rende in partita. Di sicuro, a questo punto del campionato, non cambierò metodologia di lavoro. Per il momento posso dire di aver avuto buone risposte».

Ore 13,38 - «Baselli? Per me è una mezzala. Cigarini lo conosciamo bene, è un mediano con funzioni di interdizione e costruzione. Baselli trequartista? Non so se è adatto per quel ruolo, però per me un trequartista deve un bel cambio di passo».

Ore 13,44 - «Dobbiamo cambiare passo, fare i punti. Perché se ho ricordato che l’Atalanta ha sempre giocato e non ha mai subìto molto è evidente che bisogna trovare i correttivi per consentire alla squadra di incamerare punti».

Ore 13,45 - «Non è una sviolinata, ma Percassi mi ha davvero colpito».

Ore 13,48 - «Per me è un vantaggio poter lavorare con personaggi come Pierpaolo Marino che già conoscevo già perché così si può parlare subito apertamente. Così come è positivo allenare già giocatori che avevo avuto alle mie dipendenze, come Denis, Stendardo, Scaloni e un giovanissimo Bianchi».

Ore 13,49 - «Non mi interessano contratti lunghi, se le cose vanno bene è sufficiente una stretta di mano per continuare il rapporto».

Ore 13,50 - «Mi ha telefonato Marino martedì sera, ero tranquillo a Gorizia, mi ha detto di venire a Milano. Poi ho parlato con il presidente fino all’1-2 di notte ed è nato l’accordo».

Ore 13,51 - Un pensiero finale ai giornalisti: «Va bene la critica, ma che sia seria e costruttiva».

La parola al presidente Percassi: «È stata una decisione mia, di martedì. Colantuono? L’ho visto quasi sollevato. Ho deciso che era il momento, non si poteva più attendere. È stata una decisione maturata nel tempo, mi è naturalmente dispiaciuto per Colantuono, per tutto quello che ci ha dato e che anche noi abbiamo dato a lui. La prestazione contro la Sampdoria? Domenica ho notato un calo fisico inatteso». Sulla tempistica: «Ci ho pensato domenica sera, poi lunedì e martedì sono stato molto impegnato e soltanto martedì sera - dopo tanti contatti telefonici con i miei collaboratori - ho avuto il tempo di definire la situazione»

La parola a Pierpaolo Marino: «Le più grandi qualità di Reja sono la determinazione e l’esperienza. È un grande conoscitore di calcio, bravo anche a lavorare con i giovani. Ê per il dialogo, ma fermo. Smentisco di aver avuto il minimo motivo di discussione con Colantuono, ho sempre voluto che rimanesse quando in passato c’era stata la possibilità che lui potesse andarsene. Le cose sono precipitate improvvisamente, abbiamo fatto una panoramica delle varie alternative e alla fine la scelta di Reja è stata condivisa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA