Rossi è rimasto sul luogo del delitto
Già i test 2016. «Voglio la rivincita»

Il giorno più lungo di Valentino Rossi è trascorso sul luogo del delitto. Martedì 10 e mercoledì 11 novembre la MotoGp ha in programma due giornate di test importanti a Valencia per continuare a prendere le misure con le Michelin che, dopo tanti anni di Bridgestone, dal 2016 saranno le nuove gomme.

Così il «Vale Nazionale» ha dovuto, suo malgrado, continuare a rimuginare sul «biscottone» spagnolo senza nemmeno potersi allontanare troppo dal circuito «Ricardo Tormo» dove, per la seconda volta, si è visto sfuggire in titolo della classe regina.

La compagnia della fidanzata Linda, presente anche domenica al circuito, lo ha aiutato ad elaborare l’accaduto per cercare di liberare un po’ la mente dai brutti pensieri e cominciare a preparare la stagione 2016, che Rossi vuole vivere ancora da protagonista. Le motivazioni non gli mancheranno: «Voglio la rivincita».

Intanto Rossi ha ricevuto il sostegno del presidente della Federmotociclismo, Paolo Sesti: «Era abbastanza evidente che fosse già tutto preordinato per far perdere il mondiale a Valentino. Ho parlato con lui sia prima che dopo la gara e ha ragione. Le colpe però vengono da lontano, da una carenza di gestione da parte dell’autorità sportiva e del promotore che hanno perdonato troppo a tanti».

Ma la rabbia per la convinzione di essere rimasto vittima di una tresca spagnola - ordita tra Marc Marquez e Jorge Lorenzo - è dura da sbollire. Ecco perché Rossi non ha partecipato domenica sera al Gala organizzato dalla Federazione Internazionale per premiare i migliori piloti della stagione. Il pesarese è andato a cena con Linda ed un gruppetto di amici. Non aveva proprio voglia di assistere ai festeggiamenti altrui e si è fatto rappresentare dal direttore di Yamaha Racing, Massimo Meregalli, che ha ritirato al posto suo il premio riservato al vicecampione del mondo.

Iwata, abbiamo un problema. Ecco il senso del messaggio lanciato da Valencia e indirizzato alla casa madre Yamaha. Ma, più in generale, a tutto il microcosmo del Motomondiale. Perché se è vero che un finale di stagione così massacrato dalle polemiche non si era mai visto, il 2016 promette di essere ancora più rovente. Sarà bene che chi di dovere (Dorna e Fim) si affretti a premere il tasto «reset» nella testa dei protagonisti.

Nel frattempo, sull’asse Italia-Spagna le emozioni non si placano e se l’una invoca «Valentino vincitore morale», l’altra grida al «mito caduto nel fango». La Yamaha dovrà ricostruire dalle macerie la convivenza tra il neo campione del mondo Lorenzo e Rossi. Amici non sono mai stati, ma ora il livello di tolleranza è precipitato ai minimi storici. E non si vede su che basi possa risalire, anche se entrambi hanno ancora un anno di contratto.

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