Comunità energetiche: “Emanare decreti attuativi e sbloccare fondi Pnrr”

Quotidiano Energia - L’appello arriva da ben 77 realtà tra associazioni, diocesi, fondazioni e movimenti: occorre emanare subito i decreti attuativi per le comunità energetiche. Il destinatario è ovviamente il Mite.


L’iniziativa è promossa da Leonardo Becchetti, direttore Festival Nazionale di Economia Civile, Co-fondatore NeXt Nuova Economia per Tutti e professore di Economia Politica presso l'Università di Roma Tor Vergata. Tra gli aderenti figurano il Coordinamento Free, Italia Solare, Kyoto Club e Legambiente, unitamente a diverse associazioni di consumatori.

“Riteniamo particolarmente importante ed urgente a questo punto – si legge nell’appello - a distanza di 7 mesi dal decreto legislativo, pubblicare rapidamente i decreti attuativi e i bandi del Pnrr riservati ai piccoli comuni che sono fondamentali per fornire ai tanti operatori, cittadini, imprese, comunità pronti a realizzare progetti le coordinate di riferimento necessarie per la loro realizzazione”.

Il tema dei bandi Pnrr è stato oggetto di una polemica che ha recentemente coinvolto l’assessore all’Industria della Regione Sardegna Anita Pili. Secondo la deputata Erica Mazzetti (FI) e la vice ministra Mise Alessandra Todde (M5S) la Regione aveva passato al Mite l’incombenza di predisporre i bandi per i progetti pilota. In realtà si è trattato di una posizione espressa in aprile dalla Commissione energia della Conferenza Stato-Regioni (coordinata appunto dalla Sardegna) nella quale si propone che “la gestione economica, amministrativa e finanziaria della misura” sia “effettuata centralmente dal ministero”. Circostanza che secondo la Pili non pregiudicava l’esito dei bandi.

“Fermi 2,2 miliardi del Pnrr per finanziare la realizzazione delle comunità energetiche”, denuncia Adiconsum, tra i firmatari del documento.

“Dipendenza energetica dalle fonti fossili e in particolare dal gas russo - dichiara il presidente Carlo De Masi - significa non solo aggravare la già pesante emergenza climatica e con essa anche la sopravvivenza nostra, delle generazioni future e del pianeta, ma anche esporre molte più famiglie alla povertà energetica. In questo quadro, siamo convinti che le comunità energetiche possono rappresentare un importante strumento di cittadinanza attiva”.

“Non bastano le buone intenzioni e le parole. Sulle comunità energetiche bisogna passare ai fatti, con concretezze e rapidità”, afferma invece il presidente del Coordinamento Free, Livio de Santoli.

“I decreti attuativi per le Cer – prosegue - erano attesi per il mese di marzo che poi ora sono attesi per settembre, ma voci interne al governo ci hanno riferito che potrebbero arrivare verso la fine dell'anno. Si tratta di un ritardo intollerabile che farebbe partire i processi di formazione delle Cer impedendo ai cittadini d'organizzarsi per fare fronte al caro bollette che di sicuro di accompagnerà per tutto il 2023. Quindi chiediamo al ministro Cingolani che ci ‘stupisca’ dando un'accelerata alla promulgazione dei decreti attuativi delle Cer che oltre a essere uno strumento per la decarbonizzazione sono anche un valido aiuto nella lotta contro la povertà, condizione verso la quale il gas fossile a 170 euro a MWh sta spingendo migliaia di famiglie”.
 

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