Per gamberi di fiume italiani prime "nuotate" nei corsi d'acqua

(ANSA) - GENOVA, 14 SET - Tornano a proliferare nei corsi d'acqua di Emilia e Liguria i piccoli gamberi di fiume italiani, una specie autoctona la cui sopravvivenza è gravemente compromessa a causa di diverse minacce legate alla crescente antropizzazione degli ecosistemi acquatici e all'introduzione di specie non native invasive. Si tratta di un piccolo "esercito" tricolore di 1538 esemplari nati a luglio in cattività nei centri selezinati di Emilia e Liguria, introdotti con un'operazione innovativa di salvataggio della specie italiana grazie ai ricercatori del progetto Life Claw che ha registrato con successo la riproduzione avvenuta presso i centri in Emilia, nei comuni di Monchio delle Corti e Corniglio, provincia di Parma, e in Liguria, nel comune di Fontanigorda in provincia di Genova. Raccolti e rilasciati 100 gamberi di fiume nel sito di Fontanigorda, 148 a Monchio delle Corti e 1.290 a Corniglio.

Fondamentali le indagini bio-ecologiche, genetiche e veterinarie condotte dall'Università degli Studi di Pavia, dall'Università Cattolica del Sacro Cuore e dall'Istituto Zooprofilattico delle Venezie. Tra gli scorsi giugno e agosto, l'azione dei volontari di cinque associazioni, coordinati dal Consorzio di Bonifica di Piacenza, ha permesso il recupero di circa 40 mila esemplari del gambero rosso della Louisiana, specie invasiva che minaccia il gambero italico, tra Parma e Piacenza. Ai centri di Fontanigorda, in provincia di Genova, e di Monchio e Corniglio, in provincia di Parma, si aggiungerà il nuovo centro dei "Frignoli", realizzato dall'unione dei Comuni Mantana della Lunigiana, in provincia di Massa Carrara. (ANSA).

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