Investito da una fiammata in ditta
Ustionato gravemente un operaio
Voleva scaldarsi in una mattinata particolarmente fredda e così ha acceso un fuoco in un contenitore in cui però erano rimasti residui di una sostanza infiammabile: ne è cosi scaturita un’improvvisa fiammata che l’ha investito procurandogli gravi ustioni. L’incidente è accaduto nella mattinata di martedì 24 novembre a Osio Sotto, in via Levate, all’azienda Lombarda Manufatti, un operaio dipendente. F.V., 44 anni, di Seriate. Tutto si è verificato intorno alle 7.15.
Il quarantaquattrenne, all’inizio del turno, per ripararsi dal freddo nel piazzale esterno all’azienda specializzata nella fornitura di materiale da costruzione, ha pensato di accendere un fuoco: cosicché ha preso un contenitore metallico trovato nelle vicinanze in cui ha messo della legna che, a quel punto, ha appiccato ignaro però del fatto che quello stesso contenitore avesse contenuto in precedenza resina infiammabile: i residui di materiale presenti hanno così prodotto una reazione che si è tradotta in un’improvvisa e violenta fiammata che ha investito il dipendente. I suoi vestiti hanno preso fuoco e lui ha iniziato a urlare chiedendo aiuto. Sentendo le sue grida, un collega è intervenuto in suo soccorso aiutandolo a liberarsi dei vestiti intaccati dalle fiamme, dopodiché ha chiamato il 112.
Poco dopo sul posto sono intervenuti i mezzi di soccorso il cui personale, dopo averlo sottoposto alle prime cure, ha trasportato l’operaio all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo. Qui si è poi deciso per il suo trasferimento al Centro grandi ustionati dell’ospedale di Verona: le condizioni del quarantaquattrenne, che ha riportato gravi ustioni a viso e braccia, sono serie ma non si troverebbe in pericolo di vita.
Per gli accertamenti necessari a chiarire la dinamica dell’episodio sono intervenuti in via Levate i carabinieri della stazione di Osio Sotto e il personale tecnico di Ats, ufficio Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro di Bergamo Ovest.
«La pratica di accendere fuochi nei cortili e spazi aperti delle aziende e nei cantieri per scaldarsi è purtroppo ancora diffusa - commenta Sergio Piazzolla, responsabile Area Specialistica Igiene e Sicurezza del Lavoro - occorre ricordare che ciò non è consentito. E nel modo più assoluto non si devono utilizzare a questo scopo latte e contenitori che abbiano in precedenza contenuto sostanze chimiche a base di solventi, colle, vernici o comunque infiammabile. Per riscaldare il personale che opera all’aperto esistono apparecchiature riscaldanti a irraggiamento, sicure ed appositamente progettate.
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