Ai domiciliari, ma in un garage
Va in mensa e ritarda: arrestato

Ai domiciliari dal mese di marzo, ma il luogo dove l’albanese, ex autista di pullman di 55 anni, vive da allora è un garage. Senza acqua, servizi igienici, né cucina.

Al Tribunale di Milano, che ha disposto i domiciliari, è stato segnalato che l’uomo ha violato per 5 volte la misura. Perché, anche solo per andare ai servizi igienici, deve uscire da quel luogo. Che, forse, non è propriamente idoneo per tale misura. Mercoledì notte, i carabinieri di Caravaggio si sono recati ad Arzago, dove si trova l’immobile, per verificare se il 55enne stesse rispettando l’obbligo di restare nel garage. Però il 55enne non si trovava lì. Autorizzato a uscire per mangiare alla Caritas di Treviglio, ha degli orari ben precisi in cui può allontanarsi.

La pattuglia ha quindi controllato nella zona e poco dopo i militari lo hanno visto mentre tornava dalla direzione di Casirate. Considerato che aveva sforato l’ora in cui sarebbe dovuto rientrare dalla cena e il fatto che difficilmente, se fosse uscito per bisogni impellenti, sarebbe andato così lontano, i carabinieri non hanno potuto che arrestarlo in flagranza di reato con l’accusa di evasione. In Tribunale, assistito dall’avvocato Carlotta Vallesi, l’albanese ha spiegato di essere in regime domiciliare perché ha picchiato la moglie. Pertanto, non è pensabile che la donna voglia accoglierlo nella sua abitazione. E ha cercato poi di giustificare il ritardo di mercoledì: «Sono andato alla Caritas di Treviglio a mangiare – ha affermato in aula – ma poi mi si è rotta la bici». Un imprevisto che gli avrebbe fatto perdere tempo, impedendogli di rientrare nel luogo di esecuzione entro l’ora prevista dall’autorizzazione. E facendo scattare l’arresto in flagranza.

Il giudice ha convalidato l’arresto per l’evasione, rigettando l’istanza dell’accusa di applicazione del carcere. Che potrà però essere disposta dal Tribunale di Milano (che avrà comunicazione dell’arresto per evasione), che potrà aggravare la misura dei domiciliari in atto. Di certo, l’albanese non potrà stare ancora a lungo in quel garage: come la casa attigua, pare che anche questo sia stato preso dalla banca. Ma, al di là dei compiti dell’Arma, a livello umano un militare (vedendo lo stato in cui vive l’albanese) ha deciso di interessarsi alla sua situazione. Provando a verificare se si possa trovare una sistemazione abitativa, dove il 55enne possa stare ai domiciliari.

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