Si è spenta la voce di Eugenia
«Era la colonna di Radio Zeta»

«Incarnava la gioia di vivere». Così viene ricordata Eugenia Ferrari Facchetti, scomparsa venerdì a Treviglio. Juri Imeri: «Entusiasmo contagioso». Lunedì i funerali in basilica a Treviglio.

«Radio Zeta era lei. Solare, esuberante: era l’incarnazione della gioia di vivere». Angelo Zibetti, l’Angelotto dello Studio Zeta, è commosso nel ricordare una delle sue più strette collaboratrici, scomparsa venerdì sera: Eugenia Ferrari Facchetti è stata a lungo una delle voci di Radio Zeta, la radio fondata nel 1977 da Zibetti (inizialmente come Radio Treviglio) nella prima sede di piazza Insurrezione a Treviglio e poi, dal 1985, all’interno dello Studio Zeta di Caravaggio.

«Erano quelli gli anni d’oro della nostra radio – ricorda Zibetti – e arrivavamo anche a punte di un milione e mezzo di ascoltatori ogni giorno, coprendo sei regioni. Un successo arrivato proprio grazie a Eugenia, che era la colonna portante di Radio Zeta di allora, al pari dell’Angelotto. Io trasmettevo dalle 9 alle 11 con il liscio e lei mi seguiva, dalle 11 alle 13. Aveva un seguito incredibile in un programma che portava il suo nome: non trasmetteva liscio, ma musica di vario genere e soprattutto intrattenimento. Era un talk a tutti gli effetti, anche perché lei aveva un’empatia incredibile con gli ascoltatori».

A Radio Zeta Eugenia è rimasta fino alla pensione, nel 2010 (a fine 2015 Radio Zeta è stata ceduta al gruppo Rtl 102.5). Dopodiché si è dedicata, con le figlie, al bar «Big Mamy» in piazza Garibaldi a Treviglio. Entrata nel mondo della radiofonia nel periodo della nascita delle cosiddette radio «libere», Eugenia ne aveva rapidamente fatto una professione: sapeva coinvolgere gli ascoltatori grazie alla sua inconfondibile voce fresca e appassionata. Mamma di Fabrizia, Fiorella e Fiammetta, in passato raccontò in un’intervista che il momento più bello della sua carriera fu quando trasmetteva mentre era in attesa delle figlie. «È stata un po’ precursore della radio di oggi, con giochi, interviste e ricette – ricorda la figlia Fabrizia –: raccontava sempre con orgoglio che quando Roby Facchinetti andava a trovarla in radio, entrando ripeteva sempre: ecco l’anima della radio».

Benché conosciuta grazie all’etere ben oltre i confini trevigliesi, è sempre rimasta molto legata alla sua città, tanto da collaborare a lungo con il settimanale «Il Popolo Cattolico»: «Tra gli Anni ’80 e i Duemila – ricorda il direttore editorialista Amanzio Possenti – ha scritto importanti servizi, specializzandosi in particolare su alcuni personaggi trevigliesi che conosceva». La ricorda anche il sindaco Juri Imeri: «L’onda di affetto e ricordi che sta accompagnando questa triste notizia testimonia tutto ciò che ha rappresentato Eugenia: una persona dall’entusiasmo contagioso e che ha arricchito le giornate di tantissime persone con la sua voce e la sua capacità di coinvolgere». I funerali lunedì 22 febbraio, alle 10,30 in basilica a Treviglio.

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