Sicurezza, i Comuni chiedono 45 milioni
Ce ne sono solo 8. Controllano i volontari

La Regione ha messo a disposizione per tutta la Lombardia 8,6 milioni di euro per la videosorveglianza le dotazioni alle polizie locali, ma le richieste arrivate dagli enti locali hanno superato i 45 milioni. Nel frattempo nella nostra provincia crescono i gruppi di volontari che decidono di impegnarsi in prima persona per il controllo del territorio.

Bergamo è la provincia che sente più bisogno di sicurezza. Almeno stando alla partecipazione di Comuni, Unioni di Comuni e Comunità montane ai due bandi messi in campo dalla Regione Lombardia in tema di sicurezza. La prima misura riguarda la realizzazione, l’implementazione e la sostituzione di sistemi di videosorveglianza; la seconda l’acquisto di dotazioni tecnico/strumentali, il rinnovo e l’incremento del parco autoveicoli della polizia locale.

In totale Palazzo Lombardia ha messo a disposizione per tutta la regione 8,6 milioni di euro (5 milioni per la videosorveglianza e 3,6 milioni per l’acquisto di dotazioni tecnico/strumentali e per il parco veicoli della polizia locale), ma le richieste arrivate dagli enti locali hanno superato i 45 milioni. Dunque non tutti i progetti potranno essere finanziati. La nostra è la provincia che la fa da padrona, sia in termini di domande presentate che di costi previsti. Per la misura sulla videosorveglianza dalla Bergamasca sono arrivate 93 domande per un totale di 5,8 milioni di euro; mentre sull’altro bando le richieste sono state 54 per un totale di quasi 2 milioni di euro.

Nel frattempo dopo l’episodio di Palazzago con gli spari nel buio, i riflettori si riaccendono sui gruppi di volontari che sorvegliano il territorio. Il gruppo Vot di Palazzago si è formato sull’esperienza dei Vot di Torre Boldone, operativi da 15 mesi nel loro paese. Nella Bassa prevale, almeno numericamente, la formula messa in atto da Romano. Sono i volontari dell’ associazione «Controllo del vicinato, attiva dalla scorsa estate, che hanno nel cellulare, nei messaggi di whatsapp gli strumenti per segnalare situazioni e presenze sospette. A Treviglio i gruppi di vigilanza spontanea mobilitati per il controllo del territorio in funzione anti crimine sono due.

Nell’Isola diversi Comuni si appoggiano a gruppi di volontari per monitorare il territorio soprattutto i parchi pubblici, oppure durante le manifestazioni. Il primo comune dell’Isola a introdurre una collaborazione è stato Terno d’Isola che ha dato vita alla Federazione dei volontari aree pubbliche Isola Bergamasca di Terno d’Isola. Anche Ponte San Pietro e poi Brembate e Madone hanno stretto una collaborazione con gruppi sotto l’egida della Fevapi con propri distretti Avap (Associazione volontari assistenza pubblica) sul territorio.

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