Tonnellate di rifiuti speciali abbandonati
Maxi sequestro a Fornovo - Video

Un deposito incontrollato di contenitori industriali per sostanze chimiche pericolose e in stato di abbandono. L’operazione dei Carabinieri di Treviglio.

Un deposito incontrollato di contenitori industriali per sostanze chimiche pericolose in stato di abbandono, dai quali colavano anche liquidi di deflusso verso i canali di scolo delle acque piovane. È questo il triste spettacolo di degrado ambientale che si sono trovati davanti i Carabinieri di Treviglio e i Carabinieri forestali del Comando Gruppo di Bergamo a Fornovo San Giovanni, in un’azienda dismessa sulla strada provinciale. Tonnellate di rifiuti pericolosi e con possibili contaminazioni ambientali.

Ancora un’altra operazione di Polizia giudiziaria ambientale da parte dei Carabinieri del Comando provinciale di Bergamo. Questa volta, in particolare, sono stati i militari della Compagnia dei Carabinieri di Treviglio insieme ai colleghi Carabinieri forestali del Comando Gruppo di Bergamo a eseguire un maxi sequestro di tonnellate di rifiuti speciali, anche pericolosi, accumulati nel corso del tempo in uno stabilimento dismesso a Fornovo San Giovanni, lungo la strada provinciale. Attraverso una mirata attività di intelligence, i Carabinieri - a fine febbraio scorso – hanno rilevato la presenza di tonnellate di rifiuti vari depositati in maniera incontrollata in una vasta area facente parte di un’azienda oramai non più operativa, in quanto in corso la relativa procedura di fallimento, la «CF2 Trattamenti Galvanici srl».

In particolare, i militari dell’Arma hanno riscontrato il deposito incontrollato di diversi contenitori industriali per sostanze chimiche pericolose in stato di abbandono, dai quali colavano anche liquidi con deflusso verso i canali di scolo delle acque piovane. All’interno dei capannoni, esposti tra l’altro alle intemperie, a causa del deterioramento della relativa copertura, sono stati poi individuati serbatoi e cisterne di sostanze chimiche sempre pericolose nonché bombole, altri contenitori e liquidi in aree non pavimentate, a contatto diretto col terreno, nonché detriti e materiale inerte, anche metallico, residuo dell’attività industriale. Tra le sostanze chimiche individuate anche l’acido cloridrico, il cianuro di sodio, l’acido solforico, la soda caustica, il cloro ferrico, l’ipoclorito di sodio, eternit, acetilene e gas vari contenuti in bombole, nonché additivi.

Sul posto è stato fatto intervenire anche personale di Arpa Lombardia per le necessarie operazioni di campionamento, per valutare così il rischio e l’impatto ambientale dell’imponente massa di rifiuti speciali stoccati indebitamente all’interno dello stabilimento. Svariati infatti i prelievi effettuati sul posto dai tecnici ambientali; le analisi di laboratorio sono tuttora in corso. L’azienda in questione si trova infatti inserita in un’area vicina a canali di scolo e rogge, con evidente quindi potenziale grave rischio ambientale per il territorio. Dopo il sequestro probatorio, il sindaco di Fornovo San Giovanni, Gian Carlo Piana, è stato nominato temporaneo custode giudiziario. Anche il personale dell’Ufficio tecnico del Comune di Fornovo San Giovanni ha partecipato alle operazioni di sopralluogo.

Il sequestro penale eseguito dai Carabinieri della Compagnia di Treviglio, successivamente convalidato dal sostituto procuratore Giancarlo Mancusi, è stato notificato anche all’Agenzia del territorio e alla Camera di Commercio provinciali, avendo interessato anche beni immobili aziendali. I destinatari formali del sequestro probatorio dell’intera area (capannoni e superfici pertinenziali esterne) quale atto dovuto, sono al momento il legale rappresentante della Società proprietaria dell’area e l’amministratore unico della Società in fallimento. Le indagini dei Carabinieri quindi proseguono attivamente.

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