Treviglio, spaccio e incendio
Rimpatriato giovane egiziano

La polizia lo ha prelevato all'uscita dal carcere e accompagnato all’aeroporto di Malpensa, dove è stato imbarcato per l’Egitto.

La polizia di Treviglio nella mattinata di mercoledì 17 aprile ha prelevato all’uscita del carcere A. A., detto «Mosè», cittadino egiziano di vent'anni residente a Treviglio, per trasferirlo all’aeroporto di Malpensa, dove è stato accompagnato su un aereo e rimpatriato in Egitto. Mosè era balzato nuovamente agli onori della cronaca il 17 marzo scorso, quanto era stato arrestato dal personale del commissariato di Treviglio in quanto, con una tanica di benzina, aveva dato fuoco alle cantine e alla scala del condominio di via Pontirolo 26, stabile degradato e trasformato in luogo di spaccio dall’arrestato e da suo padre. Un analogo incendio era avvenuto due settimane prima. L’arrestato aveva anche aggredito con un coltello alcuni condòmini dello stabile. Gli agenti intervenuti, oltre a recuperare il coltello, durante la perquisizione nell’abitazione avevano rinvenuto un panetto di hashish e venti pastiglie di stupefacente.

Lo stesso era già stato arrestato in passato e denunciato per reati concernenti lo spaccio di stupefacenti, nonché per aver accoltellato da minorenne un coetaneo per questioni di denaro. Tempo prima anche il padre era stato arrestato per spaccio e da ultimo era stato nuovamente arrestato in attesa di estradizione su mandato di cattura internazionale perché condannato all’ergastolo dai giudici egiziani per essersi reso responsabile di un omicidio in patria.

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