Variante inglese, inchiesta a Treviglio
Al vaglio i contatti del contagiato

Il soggetto è in isolamento obbligatorio dopo la positività riscontrata all’esame del tampone. Ats ha avviato un’inchiesta epidemiologica sul caso.

Si trova in isolamento obbligatorio il bergamasco di ritorno dal Regno Unito trovato positivo, dopo tampone molecolare, alla variante inglese del Covid-19. In Italia casi simili erano stai accertati le scorse settimane a Roma e in Toscana, ma l’altro ieri è toccato alla Bergamasca e a Treviglio, dove il soggetto contagiato si era sottoposto al tampone nel «drive through Covid» allestito al Polo fieristico cittadino: si tratta di uno dei quattro, insieme a quelli di Dalmine, Ponte San Pietro e Martinengo, gestiti dall’Asst Bergamo Ovest.

L’esito dei test eseguiti sull’individuo proveniente dall’Inghilterra sono stati comunicati mercoledì pomeriggio dal laboratorio dell’ospedale di Treviglio, cui compete l’analisi di tutti i tamponi fatti nei 4 «drive through», all’Ats Bergamo, che ieri ha fatto sapere: «I soggetti positivi indistintamente vengono posti in isolamento obbligatorio: per tutti è condotta l’inchiesta epidemiologica e vengono tracciati i contatti. I sindaci vengono informati di tutti i soggetti residenti nei loro comuni, sottoposti sia a isolamento obbligatorio che fiduciario».

Per quanto di propria competenza, è bene ricordare che l’Asst Bergamo Ovest, oltre a elaborare tutti i tamponi, provvede a tracciare i pazienti risultati positivi al termine dei test effettuati nei suoi due Pronto soccorso territoriali: quello dell’ospedale di Treviglio e del presidio ospedaliero di Romano. Sconosciuta chiaramente l’identità dell’individuo in questione, che a quanto pare sarebbe asintomatico. Il tampone effettuato sull’uomo, oltre che risultare positivo al coronavirus, era stato analizzato anche per capire se i parametri rientrassero tra quelli della «B.1.1.7» o «VOC 202012/01», appunto la variante del Covid-19 individuata in Inghilterra, come poi risultato. Dallo scorso 20 dicembre il ministero della Salute aveva vietato l’ingresso in Italia di chi era stato in Gran Bretagna o Irlanda del Nord nelle precedenti due settimane. Chi era rientrato in Italia tra il 6 e il 20 dicembre si doveva sottoporre al tampone. Attualmente la normativa prevede che si possa entrare o rientrare in Italia solo se si è residenti in Italia da prima del 23 dicembre scorso o se si è «in condizione di assoluta necessità», sempre con l’obbligo di sottoporsi al tampone. Procedura che ha fatto emergere appunto il primo caso di positività alla variante inglese. Variante che, dal 14 dicembre a ieri, è stata rilevata in almeno 50 Paesi nel mondo, stando a quanto reso noto dall’Organizzazione mondiale della Sanità.

Il sindaco di Treviglio Juri Imeri ha commentato: «Mi sono interessato sulla questione chiamando gli organi competenti che mi hanno confermato l’esistenza del caso legato alla variante inglese del coronavirus. Nel rispetto della privacy del paziente non è possibile sapere di dove sia il soggetto - evidenzia Imeri - e in ogni caso riponiamo come sempre massima fiducia nell’operato dell’Ats Bergamo e dell’Asst Bergamo Ovest, con le quali siamo in costante contatto».

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