Seriate,ospedale a vocazione coronavirus
«243 i positivi bergamaschi» - Il video

Per quanto riguarda la distribuzione per province della Lombardia dei casi positivi di coronavirus, l’assessore Galleria ha spiegato nel pomeriggio di lunedì 2 marzo che ce ne sono 384 a Lodi, 243 a Bergamo, 223 a Cremona, 83 a Pavia, 58 a Milano e provincia , 3 a Sondrio, 4 a Varese, 3 a Lecco, 60 a Brescia».

«Gli ospedali di Lodi, Seriate e Crema stanno diventando ospedali a vocazione coronavirus, dove le medicine diventano pneumologie». Lo ha affermato l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, nel corso della conferenza stampa di lunedì pomeriggio convocata a Palazzo Lombardia per fare il punto sull’emergenza coronavirus. «Per ora stiamo ragionando su questi tre» ha aggiunto Gallera.

Tutti nello stesso palazzo, ma tutti in video-collegamento da una stanza diversa: la quotidiana conferenza stampa a Palazzo Lombardia è la dimostrazione della diffusione del coronavirus in una Regione che conta oltre 1.250 positivi. Tra loro, c’è anche l’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Mattinzoli, ricoverato all’ospedale di Brescia, e quindi tutta la giunta si è sottoposta al test, prima di riunirsi con la mascherina per varare lo stanziamento di 50 milioni per gli ospedali e per l’assunzione di infermieri.

«Non siamo preoccupati, stiamo tutti bene e siamo estremamente concentrati sul nostro lavoro, e dalle nostre facce si vede che è molto intenso. La luce del sole la vediamo poco», la rassicurazione dell’assessore al Welfare Giulio Gallera, che ha subito annullato la visita prevista in giornata a Lodi, Cremona e nella zona rossa e per la seconda volta si è sottoposto al tampone. «Sto riposando e sono assolutamente tranquillo», ha detto Mattinzoli che ha poi inviato un messaggio ai colleghi spiegando che «l’intenzione di prenderla non ce l’avevo proprio. Mi è capitato, si vede che dovevo finire in bellezza questo periodo con un’altra sfiga e adesso spero di chiudere qui».

«So che presto tornerà con noi a combattere insieme questa battaglia», ha detto il governatore Attilio Fontana, prima di annunciare la guarigione della dipendente della Regione che ha causato il suo auto-isolamento: «Sta per essere dimessa e tornerà a casa sua». Negativi anche gli assessori che hanno fatto il tampone, si sa nella serata di martedì, dimessi anche due pazienti della zona rossa ricoverati al Sacco, «un’ottima notizia» ha commentato Gallera che ha però ha dato conto di altri 7 decessi (con il totale che è salito quindi a 38), sempre di persone in età molto avanzata e con altre patologie. Resta infatti quella lombarda la zona più colpita dall’emergenza: nei prossimi giorni arriverà il ministro della Salute Roberto Speranza, mercoledì ci sarà una video conferenza con il premier Giuseppe Conte e il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha dato la disponibilità per inviare il personale medico militare in una regione dove c’è una mobilitazione e uno sforzo collettivo che, come spiega Fontana, va oltre l’«umana immaginazione».

Tra ospedali sotto stress, i 10 Comuni della zona rossa paralizzati e tante aziende in difficoltà, ci sono anche musei e biblioteche che riaprono a Milano, dove da lunedì mattina il suo monumento simbolo, cioè il Duomo, è tornato visitabile anche se con tutta la cautela imposta dagli ingressi contingentati.

I casi in via di verifica, invece, sono 178. «La nostra strategia rispetto ai focolai - ha aggiunto - è dunque confermata». La conferenza stampa in Regione Lombardia ha dato altre informazioni: all’ospedale militare di Baggio a Milano da martedì andranno «i pazienti che vengono dimessi dagli ospedali ma non hanno ancora tamponi negativi e quindi hanno bisogno ancora di qualche giorno di isolamento» ha detto Gallera, che ha aggiunto: «Abbiamo chiesto la disponibilità dei medici della sanità militare, non sappiamo quanti sono e quali specializzazioni hanno. Vediamo la risposta del ministero e poi vedremo come utilizzarli al meglio».

I NUMERI

«Oggi i casi positivi di coronavirus in Lombardia sono arrivati a 1.254, i ricoverati in ospedale a 478, oltre alle persone in terapia intensiva che sono 127. I positivi asintomatici sono 472 e i decessi saliti a 38. Per questi ultimi si tratta in tutti gli ultimi i casi di persone oltre gli 80 anni, tutte con patologie correlate e problematiche di carattere in particolare cardiologico, nefrologico o diabetologico» ha continuato l’assessore.

Per l’emergenza «stiamo incrementando a circa 200 i posti in terapia intensiva». Gallera ha sottolineato che già i posti di terapia intensiva per il Coronavirus sono passati a 140 «e si stanno recuperando posti nei blocchi operatori». «Questo - ha assicurato - consentirà di reggere un urto che sta crescendo». Inoltre una buona notizia in ambito finanziamenti: «Oggi per affrontare in modo concreto l’emergenza - ha proseguito il presidente Fontana - nella seduta di Giunta abbiamo stanziato 40 milioni di euro per acquistare macchinari e migliorare i nostri reparti di rianimazione e 10 milioni per l’assunzione di nuovi medici e nuovi infermieri».

A CASA GLI OVER 65
«Chi raccoglie dati per costruire prospettive e scenari ci dice che la fascia più debole è quella degli over65, che rappresentano il 53% de casi nella nostra regione, più della metà»
. ha continuato l’assessore al Welfare. «Le persone in terapia intensiva - ha aggiunto - hanno per il 68% più di 65 anni. Per questo ribadiamo a chi ha più di 65 anni la necessità di rendere più rarefatta la vita sociale: state a casa e riducete i contatti con le altre persone», ha ribadito.

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