A 4 anni cade dal secondo piano
Salvato dallo stendino del vicino

È successo giovedì 2 luglio a Castelli Calepio. Il bimbo è salito su una sedia e s’è sporto dal balcone per cercare il padre. Anziché in strada è finito sul terrazzo del vicino. Il papà: un miracolo.

Il balcone al secondo piano sta a circa 8 metri dal suolo, e chissà come sarebbe finita se il bimbo fosse precipitato fino al parcheggio. Ma fortunatamente non è andata così perché, per una serie di coincidenze, il volo di Ajman, 4 anni, s’è concluso sul terrazzo sottostante, con atterraggio attutito da un provvidenziale stendipanni e lesioni talmente lievi che il bimbo è stato subito dimesso dall’ospedale.

«Non è successo niente, un miracolo», sospira il padre, Souleman Sambare, 38 anni, operaio del Bourkina Faso. È con lui che si trovava Ajman ieri mattina, in questo appartamento di via Curotti, sopra l’ufficio postale di Cividino, frazione di Castelli Calepio. «Ajman si stava distraendo con un videogioco sul cellulare - racconta l’uomo -. Pareva tranquillo, e così ho deciso di farmi una doccia». Sono da poco passate le 11,30 e all’improvviso il piccolo non vede più il padre. «Forse credeva che ero sceso nel parcheggio e si è messo a cercarmi, anche se io l’avevo avvertito che ero in bagno - spiega Souleman -. Ha preso una sedia e si è affacciato al balcone per guardare giù».

Ajman si sporge troppo, perde l’equilibrio e cade. Ma la traiettoria è incredibilmente strana. Il bimbo finisce prima sugli spuntoni anti-ladri acrobati (puntati non all’insù, ma all’esterno, altrimenti sarebbe rimasto infilzato) installati alla base del suo terrazzo. Sono questi a rallentare la caduta e a deviarlo verso il balcone sottostante. Sarebbe stata una caduta da quasi tre metri, quindi con conseguenze non trascurabili, se fosse piombato sul pavimento del poggiolo. Ma il destino vuole che ci sia uno stendipanni ad attutirne ulteriormente la caduta. Non fosse precipitato lì, sarebbe finito sul tettino inclinato e poi sull’asfalto del parcheggio, 8 metri più sotto. «L’ho sentito urlare mentre ero sotto la doccia - ricorda Souleman -, mi sono precipitato fuori e ho visto la sedia appoggiata al parapetto. Ho capito, ho guardato giù e l’ho visto. Sono sceso dal vicino, che non s’era accorto di nulla». La madre, che era al lavoro in ditta, è rientrata quando sul piazzale c’erano l’ambulanza del 118 e i carabinieri di Grumello. È trasalita per lo spavento, ma poi ha capito che la tragedia era scongiurata. Grazie a uno stendibiancheria.

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