A Bergamo decessi 4 volte oltre la media
L’Eco lancia un’indagine nei Comuni

I dati dei decessi ufficiali per «Covid-19» fotografano solo una piccola parte dei casi reali nella provincia di Bergamo. L’Eco l’ha raccontato più volte intervistando i sindaci. Ora parte una raccolta dati per avere un’analisi più approfondita.

I sindaci bergamaschi l’hanno raccontato a L’Eco più volte: «I morti nei nostri Comuni sono molti di più rispetto ai casi ufficiali». Per fare luce sull’impatto reale del coronavirus in Bergamasca, la provincia più colpita d’Italia, abbiamo deciso di analizzare a fondo i dati di ogni singolo Comune. L’Eco di Bergamo e InTwig, agenzia di ricerca e analisi dati, hanno deciso di lanciare un’indagine approfondita nei 243 Comuni bergamaschi. Ad ogni singola amministrazione chiederemo le informazioni sui decessi dei residenti avvenuti nei primi tre mesi del 2020 per confrontare la mortalità rispetto agli anni precedenti. In assenza di un monitoraggio capillare sui contagiati, il dato dei decessi è infatti (e purtroppo) l’unico metro reale su cui può essere fatta un’analisi.

Per far comprendere il metodo con cui verranno analizzati i decessi è bene osservare il caso del Comune di Bergamo, che ha già fornito i dati parziali delle prime tre settimane di marzo .

Da una media di 45 decessi a settimana negli ultimi dieci anni si è registrata un’impennata fino a 313 a settimana, quasi sette volte tanto nei sette giorni dal 15 al 21 marzo. Dall’1 al 21 marzo invece il rapporto è di quattro volte rispetto alla media degli ultimi dieci anni.

Fino all’ultima settimana di febbraio, quando il contagio era ancora limitato, i dati sono rimasti in linea con la media: 64 morti a settimana contro i 48,9 della media degli ultimi dieci anni. Con l’inizio di marzo però ecco l’impennata: 95 morti nella prima settimana contro i 49,1 di media, poi un balzo verso l’alto con 296 morti nella seconda settimana di marzo contro i 49.4 della media degli ultimi dieci anni e infine il dato più alto finora, nella terza settimana, con 313 decessi contro una media di 45. Solo con i numeri di questa settimana si potrà capire se nella città di Bergamo si sta verificando un calo, come suggerisce l’andamento dei contagi, oppure no.

Una comparazione che vale per tutte le persone che hanno perso la vita nel Comune di Bergamo, quindi contando anche il dato dei residenti in provincia morti all’ospedale, sia la statistica che contempla solo i residenti in città. In questo caso il picco si è registrato sempre nella terza settimana di marzo con 154 morti contro i 26 di media negli ultimi 10 anni.

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