A Bergamo il lavoro è tornato
«Più contratti rispetto al 2007»

Alla fine 2016 il tasso di occupazione è stato del 64,4%,il 57,4% a livello nazionale. In flessione la disoccupazione giovanile: il 2016 ha chiuso con il 25% contro il 30% del 2015.

A Bergamo i numeri dell’occupazione tornano ai livelli precedenti la grande crisi del 2008. È il quadro che emerge dalla comparazione fatta dalla Cisl Bergamo tra gli ultimi dati diffusi dall’Istat con quelli di nove anni fa. Il tasso di occupazione registrato a fine 2016 è stato del 64,4%. Nel 2007, l’anno prima del fallimento di Lehman Brothers e dello scandalo dei mutui subprime che hanno avuto un effetto tsunami sull’economia di mezzo mondo, la percentuale di occupati nella Bergamasca era del 64,6%. Ancora meglio il raffronto in termini numerici dove la differenza, in positivo, è di 10 mila posti. Nel 2007 lavoravano, infatti, 460 mila bergamaschi, 286 mila maschi e 175 mila femmine. A fine 2016, la forza lavoro in terra orobica era composta da 470 mila addetti: in leggero calo gli uomini (280 mila), in decisa crescita le donne (190 mila).

La provincia di Bergamo, poi, si evidenzia anche rispetto al quadro nazione. In Italia, secondo l’Istat, il tasso di occupazione a fine 2016 ha raggiunto quota 57,4% (+0,1 punti percentuali rispetto al 2015) pari a 22 milioni 827 mila persone al lavoro, in aumento rispetto al dato precedente (+0,1%, 32 mila). «Presto per dire se davvero possiamo dirci completamente fuori dalla crisi - sottolinea Giacomo Meloni, segretario della Cisl di Bergamo - quello che è certo è che abbiamo recuperato, in termini assoluti, perlomeno i numeri persi in questi anni».

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