A Mattia Feltri il premio «È giornalismo»
Figlio d’arte, da Bergamo alla Stampa

Mattia Feltri ha ricevuto oggi il premio «È giornalismo 2018», il riconoscimento ideato da Indro Montanelli, Enzo Biagi, Giorgio Bocca e dall’imprenditore Giancarlo Aneri che negli anni ha premiato grandi personalità, da Ettore Mo a Natalia Aspesi, da Milena Gabanelli a Fabio Fazio passando per Enrico Mentana e Fiorello.

Molti dei vincitori degli anni passati hanno voluto essere presenti anche quest’anno all’appuntamento all’hotel Principe di Savoia, che riunisce buona parte del mondo del giornalismo e non solo: fra gli altri il presidente dell’ANSA Giulio Anselmi, che fa parte della giuria (con Mario Calabresi, Massimo Gramellini, Gianni Riotta e Gian Antonio Stella), Cristina Parodi con il marito Giorgio Gori, Antonio Ricci e Flavio Briatore.

«Siamo qui a rendere merito al suo lusinghiero percorso professionale» recita la lettera di motivazione del premio. Il quarantanovenne Feltri, figlio d’arte (presente oggi anche il padre Vittorio), infatti, ha iniziato giovanissimo la carriera a Bergamo, per poi passare al Foglio, a Libero e nel 2005 alla Stampa, dove ha sostituito Massimo Gramellini nella seguitissima rubrica-commento “Buongiorno”.

«Un percorso - sottolinea la motivazione - costruito, passo dopo passo, dagli inizi nella natia Bergamo alla formazione nella Milano capitale editoriale, alla consacrazione nella Roma dei palazzi della politica, frequentati non solo alla ricerca della ’notizià ma anche di spunti utili a sferzarne i protagonisti. Con grande onestà intellettuale, proprio come avrebbero voluto i fondatori di questo premio, e un modo gradevole di porsi al lettore».

«Noi premiamo persone che fanno qualcosa di importante nella loro professione - ha sottolineato Aneri - e questo è anche un segnale di ottimismo». Soddisfatto il vincitore. «Sono contento - ha detto -. Nella mia carriera ho fatto cronaca nera, giudiziaria. Mi sono occupato di cultura e spettacoli, ho fatto desk e l’inviato. Ora sono editorialista. Questo è un vero premio al giornalismo e di questo sono contento, per me e per la professione».

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