A Natale vince il cesto alimentare
con i prodotti delle zone terremotate

Cibo e vino, regali di Natale sempre apprezzati. Tanto che i tradizionali cesti, pieni con prodotti tipici, si trovano sotto l’albero di quattro famiglie su dieci.

Questo è quanto emerge dall’indagine della «Coldiretti/ixè ’Il Natale sulle tavole degli italiani» divulgata a Milano. Nelle due settimane di festività natalizie, gli italiani - stima la Coldiretti - faranno «sparire» quasi cento milioni di chili tra pandori e panettoni, cinquanta milioni di bottiglie di spumante, ventimila tonnellate di pasta, 6,5 milioni di chili tra cotechini e zamponi, 800 mila capponi, ma anche frutta secca, pane, carne, salumi, formaggi e dolci. L’agroalimentare con regali enogastronomici, pranzi e cenoni è «la voce più pesante del budget» delle famiglie italiane per le feste di fine anno, «con una spesa complessiva per imbandire le tavole del Natale e del Capodanno di 4,4 miliardi di euro, il 2% in più dello scorso anno» afferma Coldiretti.

Quest’anno il trend è di personalizzare i cesti, insomma i «fai da te», riempiendoli con prodotti tradizionali, curiosi, innovativi o improntati alla solidarietà. Di solito non mancano lo spumante, il torrone, il pandoro o il panettone spesso artigianali; tornano di moda il cotechino, lo zampone, le lenticchie e in generale tutti i prodotti tipici locali, cosiddetti a chilometri zero, dai salumi ai formaggi, dall’extravergine al vino, dal miele alle conserve, meglio se preparati direttamente nelle aziende agricole. I prezzi - precisa la Coldiretti - variano notevolmente ma normalmente oscillano dal cesto da 20 euro fino ai 200 euro per quello con specialità più ricercate. Una novità è l’inserimento di prodotti solidali per esempio provenienti dalle zone terremotate.

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