Addio a Ermenegildo Mandelli
Per 50 anni anima del Seminarino

Figura particolarmente nota in Città Alta, dove era nato nel 1933, e «anima del Seminarino» per più di cinquant’anni, Ermengildo Mandelli detto «Gildo», si è spento all’alba di domenica scorsa presso la casa di riposo della Pia Fondazione Piccinelli.

Una famiglia numerosa, la sua,il cui padre era stato addetto di camera del vescovo di Bergamo, monsignor Luigi Maria Marelli, che lo aveva voluto accanto anche dopo il suo trasferimento dalla diocesi di Bobbio. Lo zio di Gildo, don Emilio Frigeri, fu per tanti anni sovrintendente della Basilica di Santa Maria Maggiore e amico di Papa Giovanni e del cardinal Gustavo Testa.

Cresciuto all’oratorio del Seminarino, sul finire degli anni Cinquanta divenne uno dei collaboratori più attivi ed autorevoli in quasi tutti i settori giovanili sotto la guida di don Carlo Agazzi. Fedele all’istituzione, vi trascorse tutto il suo tempo libero fino a pochi anni fa, quando l’età inevitabilmente cominciò a pesargli anche all’oratorio.Un «laico vero» al servizio della comunità con dedizione ininterrotta e fin troppo. Certamente non scevro da quei limiti umani che corredano il percorso di ogni esistenza, ma ricco di fede e di amore.

Negli anni Ottanta assunse autonomamente la direzione dello storico cinema «Tasso» del Seminarino purché non ne venissero chiusi i battenti. Intento nobile, ma operazione difficile di cui ci rimise anche di tasca propria.Non pochi i dissensi con i direttori sul piano organizzativo:«Loro vanno, ma io resto».

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