Addio al vecchio digitale terrestre
Entro 5 anni, il 90% dei tv da cambiare

Il passaggio al nuovo sistema di digitale terrestre è stato inserito nella Manovra Finanziaria varata dal Governo. Entro il 30 giugno del 2022 saranno da adeguare almeno 40 milioni di televisori.

La legge di Bilancio mette sul piatto 100 milioni di euro entro il 2022 come contributo alle famiglie per l’adeguamento delle tv in vista dello switch off del digitale terrestre attualmente in uso, dovuto al trasferimento delle frequenze per il servizio di telefonia mobile 5G. La norma prevede infatti un contributo ai costi a carico degli utenti finali per l’acquisto di apparecchiature di ricezione televisiva (tv o decoder) per il passaggio al nuovo standard DVB-T2 dal primo luglio 2022, in base a quanto deciso dall’Unione europea ad aprile scorso per l’assegnazione delle frequenze al 5G. Sono quindi «assegnati 25 milioni di euro per ciascuno degli esercizi finanziari 2019-2022».

Spetterà all’Agcom, entro il 31 maggio 2018, l’adozione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze da destinare al servizio televisivo digitale terrestre, denominato PNAF 2018.

Come avvenne per il passaggio dall’analogico al terrestre che si è concluso nel 2012, il contributo dovrebbe valere soltanto per un televisore a famiglia. Il Mise si occuperà anche di svolgere un monitoraggio per verificare che i fondi messi a disposizione bastino per tutti e, secondo quanto si apprende, è possibile che se si riveleranno insufficienti verrà deciso un incremento.

Non è al momento possibile stabilire quante siano le famiglie interessate, anche perché già da gennaio di quest’anno sono in commercio televisori compatibili con il nuovo standard e quindi non è detto che tutte abbiano intenzione di procedere all’acquisto in futuro.

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