«Aggredito e insultato fuori dal locale
Insulti razzisti e mi hanno rotto il naso»

La denuncia su Facebook del proprietario del Macondo, locale di via Moroni: «Io e il mio dipendente aggrediti da due persone»

«Alle ore XXXX del giorno XXX maggio 2016, veniva a mancare l’energia elettrica del locale “Macondo” sito in via Moroni 16. Dopo aver controllato che i differenziali elettrici presenti all’interno del locale stesso fossero in posizione di apertura, prendo le chiavi del civico 14 sempre in via Moroni dove è presente il contatore dell’energia elettrica, per riattivare il tutto» . Inizia così la ricostruzione dell’aggressione del proprietario del «Macondo» e di uyn suo dipendente, pubblicata dallo stesso sul suo profilo Facebook.

«Nel fare questo, essendo il civico molto buio e con un timer della luce di breve durata, chiedo al mio dipendente Almir San Martin di accompagnarmi per far luce con la torcia del suo cellulare. Mi reco con il signor San Martin all’interno del civico 14: qui trovo la porta di chiusura del mio vano contatore forzata e non il differenziale ma la levetta del contatore centrale in posizione di chiusura. Pertanto alzo la levetta per ripristinare l’energia elettrica all’interno del locale e chiudo quel che resta dello sportello del vano contatore. In quel preciso istante si avventano verso di me e contro il signor San Martin due persone con un cane»

«Ad un prima aggressione verbale ad alta voce, riferibile anche da numerosi passanti in strada che hanno depositato testimonianza, è seguita un’ aggressione di tipo razziale. Segue una seconda aggressione con percosse ed oggetti contundenti ai nostri danni. Come da referto ospedaliero, sono stato colpito al naso da un forte colpo con delle conseguenti abrasioni e rottura del setto nasale dal più giovane dei due aggressori. Tale signore brandiva un oggetto contundente con il quale mi ha sferrato il colpo sul naso. Il colpo è precisamente refertato dal Pronto Soccorso dell’ospedale Giovanni XXIII. Successivamente, i due aggrediscono il signor San Martin con un passeggino per bambini e con colpi al volto ed ad una gamba. Il tutto con una durata di 2 o 3 minuti. Nel frattempo attirato dalle urla dei passanti all’esterno del palazzo un inquilino del civico 14 apre il portone via citofono e riusciamo ad uscire fuori io ed il signor San Martin. All’esterno i due continuano ad inveire e minacciare me ed al signor San Martin, fino all’arrivo della polizia e dell’ambulanza chiamate da altri dipendenti di Macondo, il tutto con ampia prova testimoniale di più persone. Infine uno dei due aggressori ha cercato di aggredire il sig San Martin perfino nell’atrio delle ambulanze del pronto soccorso dell’ospedale Giovanni XXIII. Siamo disgustati e amareggiati, perché noi di Macondo facciamo eventi pacifici e culturali, che escludono nel modo più assoluto ogni forma di violenza, razzismo e omofobia. La legge farà il suo corso».

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