Al «Lazzaretto» le celle riprendono vita con corsi e attività per il quartiere

Centro polivalente Palafrizzoni le ha date in gestione ad alcune associazioni di Conca Fiorita, partecipano scuola e parrocchia. Dalla chitarra all’orto.

Un corso per avvicinarsi alla chitarra imparando anche dalla sensibilità dei non vedenti, un laboratorio dove annodare lana e fili è anche intrecciare relazioni e pillole di orticoltura per cogliere insieme pomodori, insalata e chiacchiere.

È attivo da qualche giorno il nuovo centro polivalente aperto dal Comune di Bergamo al Lazzaretto, tre celle dove la cittadinanza attiva di Conca fiorita si mette a disposizione del quartiere, erogando servizi gratuitamente, coinvolgendo anche (o forse soprattutto) chi fa fatica a mettere il naso fuori casa. Un progetto che l’assessore alle Reti di quartiere Giacomo Angeloni definisce «modello da esportare, in linea con le esperienze già maturate al civico 7 di Celadina e alla casa di quartiere di Monterosso. Dove ci sono Csc che vogliono collaborare per realizzare servizi simili, ispirati all’inclusione, attenzione e valorizzazione delle relazioni sociali, il Comune è disponibile, è bello che dal basso nascano varie opportunità. La rete di Conca fiorita è l’ultima nata, nel 2019, in primavera inaugureremo anche questo nuovo spazio a servizio del quartiere».

La Giunta ha approvato una convenzione di co-gestione valida fino a gennaio 2024, protagoniste l’associazione sportiva dilettantistica Omero l’associazione Ortaggi e relazioni e l’associazione Conca Fiorita. Fondamentale l’apporto del Comune, ma anche delle istituzioni del quartiere. Come la scuola: «È importante appoggiare questo processo dell’abitare il territorio nel senso più ampio» afferma Barbara Mazzoleni, dirigente istituto comprensivo Camozzi. Protagonista la parrocchia di Santa Teresa di Lisieux e le suore del Sacro Cuore di Gesù: «La realtà del quartiere, che conta 2.000 residenti, non è delle più vivaci – commenta il parroco don Giuseppe Arrigoni -, ben vengano queste iniziative». «Il fatto che un’istituzione di matrice ecclesiale risponda alla comunità – spiega suor Gianna – è in linea con le Cet (comunità ecclesiali territoriali, ndr), che ci invitano a stare dove le cose accadono».

Le attività sono partite e andranno avanti per tutta l’estate, pensate nei mesi scorsi insieme alla Rete sociale. C’è il corso «cuciamo e ricuciamo», «OrigAmi? Ricicliamo fantasticando», «Di storia in storia» (laboratorio partito nel 2020 su proposta di Rosaria Onida, membro del Circolo dei narratori, con racconti legati al lockdown). E ancora, incontri di yoga con Anna Belussi, la «Gioia dei movimenti» con la fisioterapista Rosella Mastinu, laboratori pratici di psicologia con Laura Nespoli, incontri di «Tai Chi» con Luciano Cortinovis, «Fatto a mano», serate informative sull’orto biologico, il giardino e la tavola, «Suoniamo insieme la chitarra» per vedenti e non vedenti, «Gomitoli e chiacchiere», il corso per piccole manutenzioni domestiche «L’aggiustatutto», «Giochiamo insieme a carte», giochi collettivi non convenzionali da tavolo «Bg2 Boardgame».

Fare comunità

L’obiettivo è fare comunità: «Vogliamo che i disabili visivi si integrino nel loro quartiere, che si facciano conoscere – spiega Dario Merelli di “Omero” -. Sono contento che al corso di chitarra ci siano già tanti iscritti, di tutte le età e non solo non vedenti, la musica affascina e aggrega». «Siamo nate in pieno Covid con il progetto VivaVittoria – racconta Enza Porrazzo di “Conca fiorita Aps” -. Nel nostro quartiere dove la terza età è in crescita cresce anche la solitudine, mancano relazioni. Riunirci insieme per sferruzzare ha creato nuove amicizie». E poi l’orto con Ido Pedrini: «Insieme impariamo a coltivare in modo biologico ma anche a coltivare relazioni, lo dice il nome della nostra associazione “Ortaggi e relazioni” - afferma -. Il Comune di Bergamo ci concederà anche un appezzamento in via Acquaderni, dove avremo dei bei momenti di condivisione».

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