Alluvioni, la colpa non è solo del clima
«Troppe case costruite in aree a rischio»

Parla Daniele Ravagnani, di Ardesio, geologo «storico» e per anni presidente dell’ordine bergamasco.

«Eventi meteo come quelli degli ultimi giorni nella nostra provincia – spiega a L’Eco di Bergamo, sull’edizione in edicola il 16 giugno – ci sono sempre stati anche decenni fa, a cambiare è la frequenza con cui stanno accadendo. Attenzione, questa tropicalizzazione non è imprevista, l’allarme i climatologi di tutto il pianeta lo hanno lanciato da tempo. Colleghiamo a questo la storia morfologica dei territori, che è storia millenaria, e ci rendiamo conto che nelle pianificazioni urbanistiche degli ultimi decenni, e anni, troppo spesso se n’è persa la memoria». Vale a dire che è stato concesso di urbanizzare, di costruire case e capannoni su aree storicamente fragili, a rischio idrogeologico. E, contestualmente, s’è tralasciato di mettere a regime una seria e costante pianificazione degli interventi di manutenzione dei territori. «Sono tanti gli esempi – dice Ravagnani –: ce ne sono tante di case cresciute sulle cosiddette frane storiche, che magari stanno su per cent’anni, ma poi prima o poi scaricano. Oppure vicino a corsi d’acqua: le piene, prima o poi arrivano».

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