Alta Val Seriana, la moglie lo lascia
Lui la perseguita, tra botte e minacce

Ancora una donna picchiata dal marito, ancora mesi di violenze subite senza fiatare. Fino a quando, a fine ottobre, la vittima si decide a sporgere denuncia. Teatro della vicenda un paese dell’alta Valle Seriana.

Protagonisti marito e moglie di 38 anni, operaio lui e casalinga lei, genitori di due figli di 7 e 15 anni. I rapporti tra i due cominciano a incrinarsi 5 anni fa, lui beve ed è spesso ubriaco, la maltratta e la picchia. La donna, come succede di frequente in questi casi, sopporta e non ne parla con nessuno, anche per proteggere i figli. Non va a farsi medicare in ospedale e non sporge denuncia, sperando che le cose si sistemino.

Ma così non accade, anzi lui la picchia sempre più spesso fino a quando, un anno fa, lei non ce la fa più e va via di casa con i figli. Trova un appartamento nello stesso paese, dove ha dei parenti, ma lui reagisce malissimo all’abbandono. Comincia a perseguitarla, convinto che nella vita della moglie sia entrato un altro uomo. Pazzo di gelosia, si apposta vicino all’auto della donna, la minaccia e la aggredisce. La cosa si ripete più volte nell’ultimo anno ma lei continua a lasciar correre. Alla fine di ottobre accade l’episodio più grave: lui la aspetta all’auto, la insulta e la prende a schiaffi, obbligandola a salire sulla vettura. La porta in un bosco della zona, la picchia e la minaccia: «Adesso ti ammazzo e ti seppellisco qui» le urla. Lei è terrorizzata, la zona è isolata e nessuno la può aiutare. L’operaio, sfogata la rabbia, la costringe di nuovo a salire in auto e la porta in paese, nella casa di famiglia dove è rimasto a vivere lui. La donna resta lì tutta la notte e la mattina dopo, spinta anche da un’amica alla quale racconta la vicenda, va a sporgere denuncia alla caserma dei carabinieri di Clusone. Medicata all’ospedale per una tumefazione a un occhio e contusioni varie, viene dimessa con una prognosi di una settimana che questa volta finisce agli atti.

I militari raccolgono il triste racconto dell’ultimo anno di angherie subite dalla donna. Fortunatamente, sembra che tutte le aggressioni siano avvenute quando i figli non erano presenti. Il pm chiede e ottiene dal gip l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con le accuse di atti persecutori (stalking) e maltrattamenti in famiglia. I carabinieri venerdì sera vanno ad arrestare il 38enne, S. P. S., nella casa in alta valle e lo portano nel carcere di Bergamo. È in attesa dell’interrogatorio di garanzia da parte del giudice, a cui potrà raccontare la sua versione dei fatti.

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