Ambulatorio per i guariti da coronavirus
Esami di controllo per 1.200 pazienti

Richiamati dall’ospedale Papa Giovanni XXIII. «Verificheremo i danni lasciati dalla fase acuta» spiega Marco Rizzi, direttore delle Malattie infettive.

Vittorio e Maria hanno gli occhi emozionati. Sorridono timidi da dietro le mascherine. Ad agosto festeggeranno il 50° anniversario di matrimonio. «Che bel regalo che siamo ancora insieme», dicono. Nella vita hanno diviso tutto. «Anche il Covid, e anche la stanza durante il ricovero», possono ora tirare un sospiro di sollievo nel ricordare quando quasi non riuscivano neanche a respirare.

«Ho avuto paura, ma tanta. E ce l’ho ancora adesso. Tanti non ce l’hanno fatta», racconta lei. «Cammino, vado, certo non è proprio come prima ma ho recuperato abbastanza bene. Pian pianino...», le fa eco lui con la voce roca.

Marito e moglie sono i primi pazienti del nuovo ambulatorio di follow up dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, che ha inaugurato lunedì 4 maggio la Fase 2 per i guariti di Coronavirus, aprendo le porte alle telecamere del Tg1 e all’inviata Stefania Battistini.

A fare strada tra i corridoi, Monica Casati, responsabile della direzione delle professioni sanitarie sociali dell’ospedale: «Vittorio e Maria sono tornati a casa. E oggi sono stati richiamati per i controlli, sono i primi pazienti dell’ambulatorio», fa le presentazioni

Milleduecento pazienti saranno monitorati per vedere quali danni e conseguenze il Covid ha lasciato dopo la fase acuta. Oltre duemila malati sono passati dall’ospedale della Trucca durante l’emergenza, 600 non ce l’hanno fatta, per gli altri, appunto, iniziano ora gli accertamenti.

Tutti i 1.200 pazienti che sono stati qui e qui sono guariti saranno richiamati: i medici del Papa Giovanni, infatti, vogliono capire quali conseguenze il Covid ha lasciato su tutti gli organi.

«Su questa malattia si sa ancora molto poco – ammette Marco Rizzi, direttore delle Malattie infettive del Papa Giovanni – . Una parte di persone avrà danni permanenti, francamente non sappiamo ancora quali, perché dalla Cina sono state pubblicate pochissime informazioni». C’è sicuramente l’aspetto polmonare, il più noto, «ma molti organi possono essere stati coinvolti – fa notare Rizzi–: ci sono i problemi cardiologici, neurologici, nefrologici».

Diversi studi, infatti, hanno messo in evidenza come il Covid non colpisca solo i polmoni, ma anche il cuore, i reni, il cervello, fegato e pancreas, in alcuni casi con danni irreversibili anche dopo la completa guarigione.

Aspetti tutti da indagare e su cui si concentreranno gli esami del nuovo ambulatorio dell’ospedale Papa Giovanni. I risultati serviranno per fare ricerca, per studiare gli effetti delle terapie e per organizzare l’assistenza ai pazienti, a partire da quella psicologica.

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