Antica festa di Sant’Antonio abate
Celebrazioni e i tradizionali «biligòcc»

Prende il via martedì 14 gennaio, nella chiesa-cappella vescovile dei Santi Marco e Maria, nota anche come chiesa di Santa Rita, in via Locatelli, il triduo in preparazione all’antica festa di Sant’Antonio abate.

Il santo eremita del deserto visse in Egitto tra il 250 e il 356. Intorno alla sua festa si sono cementate tradizioni molto care alla gente, come la benedizione di animali e veicoli e la vendita delle castagne affumicate, i «biligòcc».

Questo il programma delle celebrazioni. Martedì, mercoledì e giovedì, triduo: Messe alle 7,30, 10 (con predicazione), 13 e 17 (con predicazione). Giovedì alle 20,45 spettacolo teatrale «Verso il deserto», tratto dalla «Vita di Antonio» di Sant’Atanasio (con Maurizio Salvalalio). Venerdì, festa di Sant’Antonio abate: Messe alle 7,30, 8,30, 10, 13, 17 e 18,30. All’esterno della chiesa, dalle 7 alle 19,30, benedizione di moto, autoveicoli, sale e animali, con distribuzione dell’immaginetta del santo. Inoltre, per tutta la giornata, sul Sentierone saranno allestite le tradizionali bancarelle.

Fino a un passato recente, Sant’Antonio abate era invocato come protettore dei lavori dei campi, degli animali e contro le malattie, per esempio l’herpes zoster, popolarmente nota come «fuoco di Sant’Antonio». Nel giorno della festa giungevano in questa chiesa i contadini per far benedire gli animali. Malgrado il dissolversi della civiltà contadina, la devozione si è mantenuta.

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