Attenzione all’ennesima truffa
Denunciato 35enne residente in provincia

Si tratta di un 35enne albanese residente nel bergamasco, faceva vendite porta a porta di sistemi di rilevamento di fughe di gas per una ditta bresciana con modalità «truffaldine». Due donne anziane truffate. Leggi la strategia che hanno adottato.

I carabinieri della stazione di Lurago d’Erba hanno denunciato per tentata truffa un trentacinquenne albanese, residente in provincia di Bergamo, venditore porta a porta di sistemi di rilevamento di fughe di gas per conto di una ditta bresciana. Il dispositivo, fanno sapere i carabinieri, è reale ma non sarebbe dotato delle certificazione previste. Inoltre le modalità di vendita sono, secondo i militari «truffaldine». L’azienda che vende questi sistemi invia preventivamente una comunicazione formale al comando stazione carabinieri nonché agli uffici della polizia locale e del comune dove i suoi venditori porta a porta andranno ad operare, specificando le loro generalità e numero di carta d'identità. Nella comunicazione si avverte anche di «non far entrare per nessun motivo tecnici privi di tesserino aziendale» perchè potrebbero rivelarsi truffatori.

Questo furbo modus operandi permette di mettere a conoscenza le forze dell’ordine della possibilità di una vendita porta a porta e rassicura i cittadini circa la bontà della proposta commerciale. A quanto pare si tratta di una strategia studiata a tavolino. I venditori, tuttavia, nell’illustrare il prodotto poi affermano il falso, quando comunicano che il dispositivo sarebbe obbligatorio per legge e che solamente per la giornata in questione il costo è di 250 euro, un’offerta imperdibile visto che il prezzo reale sarebbe notevolmente superiore.

I venditori prendono di mira in particolare anziani. In commercio esisterebbero però dispositivi simili, dotati delle previste certificazioni e che costano molto meno di quelle pubblicizzate da queste persone. Si tratterebbe di una truffa ben collaudata in varie zone d’Italia e i prezzi proposti come «affari» a volte vengono rialzati notevolmente qualora il malvivente percepisca di essere riuscito ad ammaliare la fiducia del cliente. Le indagini dei carabinieri, che al momento contestano all’albanese due tentativi di truffa a pensionate di Merone (classe 1932 e 1942), sono mirate a verificare eventuali ulteriori raggiri messi a segno e accertare l’eventuale coinvolgimento nel reato di altre persone.

I carabinieri mettono in allerta di prestare la massima attenzione a qualunque soggetto richieda di accedere all’interno delle abitazioni e, in caso di dubbio, di chiamare sempre il numero d’emergenza 112.

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