Bergamo 2.035, per una mobilità social
E Gori prova uno strano triciclo - Video

Harvard e Bergamo: due università al lavoro per una mobilità sempre più intelligente.

Il progetto di ricerca Bergamo 2.035 - sostenuto da Fondazione Italcementi e Università di Bergamo, con la collaborazione scientifica della Graduate School of Design (Gsd) della Harvard University e in partnership con il Comune di Bergamo - prosegue quest’anno sul tema della mobilità intelligente e sostenibile per la città e il suo territorio. Questa nuova fase operativa della ricerca è iniziata mercoledì 24 febbraio con un workshop organizzato in i.lab Italcementi, in cui gli studenti del progetto Bergamo 2.035 e gli stakeholder locali, alla presenza anche dell’assessore alla mobilità del Comune di Bergamo Stefano Zenoni, si sono confrontati e hanno lavorato insieme per iniziare lo studio di possibili soluzioni sempre più sostenibili e social: nuove forme di trasporto intelligenti, in cui sviluppo economico e sociale si conciliano con il rispetto dell’ambiente.

La sessione è stata uno dei momenti di confronto previsti nell’area progettuale «Urban Mobility and Analysis», oggetto dell’approfondimento per l’anno accademico 2015-2016 del progetto pluriennale di ricerca Real Cities - Bergamo 2.035 | Smarter Citizens. Al workshop hanno partecipato anche i quindici studenti di Harvard, che saranno in città una settimana per lavorare «fianco a fianco» con i loro colleghi di Bergamo. «Affrontare politiche di mobilità nell’ambito del progetto 2.035 e dello scambio con gli studenti e i docenti dell’Università di Harvard – sottolinea il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori – è elemento di grande interesse all’interno di un ambito sul quale la nostra Amministrazione sta lavorando con impegno. Car sharing, piano di revisione della sosta cittadina, bigliettazione elettronica e l’attuazione del Biciplan sono solo alcune delle iniziative per migliorare le mobilità. Bergamo è una città con delle evidenti criticità sotto questo punto di vista, una struttura viaria ormai in grossa difficoltà di fronte ai carichi di traffico a cui il capoluogo è sottoposto quotidianamente: ogni giorno entrano a Bergamo circa 70mila persone, tra lavoratori, studenti e turisti. Risulta evidente che si debbano adottare soluzioni coraggiose e che possano rendere più sostenibile la viabilità interna alla nostra città: per questo motivo può essere molto utile conoscere la visione e i suggerimenti provenienti da persone di nazioni diverse, come nel caso degli studenti di Harvard», spiega Gori, che poi si è cimentato nella prova di un curioso triciclo denominato 3dom (si legge «Freedom», libertà), progettato dalla Agmdesign.

«Questo progetto di ricerca in tre edizioni ha ormai assunto una rilevanza internazionale - afferma il Rettore dell’Università di Bergamo, Remo Morzenti Pellegrini -, diventando un modello da studiare e un riferimento per valorizzare il ruolo che le piccole-medie città possono avere in paesi in forte espansione economica e urbanistica. Bergamo 2.035 a fine aprile sbarcherà in Cina, dove verrà presentata come una delle best practice internazionali in tema di Smart Cities: siamo infatti stati invitati a portare il progetto di ricerca al Padiglione Italia della Fiera tecnologica di Shanghai, dove il nostro paese sarà ospite d’onore per questa edizione. Nel Padiglione Italia dedicato proprio alle Smart Cities, Bergamo 2.035 rappresenterà un nuovo concetto di città intelligente, valorizzando il ruolo del cittadino come motore principale di un processo continuo di innovazione sociale e non come soggetto passivo di utente di servizi a base tecnologica come spesso avviene nei progetti sulle Smart Cities».

«La Fondazione Italcementi ha dato vita e sostiene il progetto di ricerca Bergamo 2.035 - spiega Enrico Borgarello, direttore Ricerca einnovazione di Italcementi - per dare un contributo concreto allo studio di nuove soluzioni per migliorare la vita quotidiana delle persone. È un obbiettivo a cui puntiamo anche in Italcementi: la nostra ricerca ha la mission di mettere a punto materiali innovativi e sostenibili per una migliore qualità degli edifici e delle infrastrutture. Ed è anche una nostra scelta molto concreta e quotidiana: la nostra sede di Bergamo infatti è dotata di biciclette e veicoli elettrici per muoversi in modo sostenibile all’interno della città».

Al termine del workshop si è svolta una lecture di Ugo Parodi Giusino, Ceodi Mosaicoon - azienda tech all’avanguardia nel campo della comunicazione video, premiata a livello internazionale per la sua innovatività e creatività e riconosciuta come una delle migliori scaleup tecnologiche d’Europa - che ha curato la nuova campagna di strategia video per Bergamo 2.035.Mosaicoon ha partecipato alla promozione dell’iniziativa attraverso la realizzazione di contenuti video dedicati e la loro diffusione online, massimizzandone le interazioni con i giovani attraverso una«social video page», vale a dire un canale editoriale di Bergamo 2.035 in cui gli utenti saranno coinvolti sui canali attivamente attraverso la creazione di una vera e propria community.

Un video in animation pubblicato sui principali siti tematici - accompagnato da pillole video per i social network - spiegherà con linguaggio immediato Bergamo 2.035 a tutti coloro che non hanno ancora avuto modo di conoscere il progetto. Per trasformare gli utenti in protagonisti attivi del progetto, all’interno del video e della Social Video Page è presente una vera e propria «call to action», per invitare le persone a proporre la propria idea per una Bergamo più smart.Il progetto Bergamo 2.035, avviato a gennaio 2013, prevede la collaborazione tra studenti, ricercatori e docenti e la reciproca mobilità di studenti dei diversi atenei. La ricerca nasce dalla volontà comune di analizzare i principali trend e scenari che caratterizzeranno il modello Smart City nei territori urbani e rurali dei prossimi decenni, individuare delle possibili soluzioni per sperimentarle in laboratorio e, successivamente, come progetti pilota direttamente sul territorio bergamasco.

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