Le prime cento dosi agli operatori sanitari
V-day, ecco cosa succederà domenica

I medici e infermieri bergamaschi pronti a essere vaccinati contro il Covid-19.

Il virus ha travolto Bergamo lo scorso febbraio, stringendola in una morsa dolorosa che - antidoto alla mano - sta finalmente per allentarsi. Ci speravano in pochi, che si potesse fare così in fretta contro quel patogeno arrivato silenzioso, e invisibile. E invece, oggi, il primo atteso punto segnato al virus.

A partire dalle 15, cento bergamaschi riceveranno la loro dose di vaccino: un avvio simbolico della campagna, promosso in maniera coordinata in tutta l’Unione Europea e ribattezzato «V-day». Nella nostra provincia il farmaco della Pfizer-Biontech sarà inoculato sia all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo sia al Pesenti Fenaroli di Alzano: a riceverlo (con il richiamo fra 21 giorni) operatori sanitari e membri del mondo sociosanitario scelti per rappresentare le migliaia di lavoratori che hanno combattuto in prima linea contro il virus. Un tributo al loro impegno, un riconoscimento tangibile al loro sacrificio. A selezionare la platea ristretta che riceverà le primissime dosi, oggi, le due Asst Papa Giovanni XXIII e Bergamo Est insieme all’Ats di Bergamo.

Nell’ospedale cittadino il primo ad essere vaccinato sarà Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei Medici di Bergamo: subito dopo sarà la volta dei rappresentanti degli altri Ordini – Infermieri, Ostetriche e Professioni sanitarie – Gianluca Solitro, Nadia Rovelli, Guido Muzzi. Poi gli «interni»: e quindi il primario della Terapia Intensiva, Luca Lorini, il collega del reparto di Malattie Infettive, Marco Rizzi, il direttore del Pronto soccorso Roberto Consentini, solo per citarne alcuni, insieme a rappresentanti degli infermieri, dei presidi privati accreditati e delle Rsa. All’ospedale di Alzano, invece, il primo a ricevere la dose di vaccino sarà Giuseppe Remuzzi, scienziato e direttore dell’Istituto Mario Negri: poi sarà il turno – fra gli altri – di Roberto Keim, primario della Terapia Intensiva di Seriate, Angelo Mercieri, alla guida del Pronto soccorso del Bolognini e Antonio Ranieri, direttore del dipartimento chirurgico dell’Asst Bergamo Est. Ma sempre ad Alzano si vaccineranno anche i presidenti degli Ordini dei Farmacisti e degli Odontoiatri, Ernesto De Amici e Stefano Almini, insieme a rappresentanti dei sindacati dei medici e ad altri esponenti del settore.

«Scelto chi si è speso nella lotta»

«È un grande giorno per tutti, e per i cittadini bergamaschi in particolare – sono le parole di Massimo Giupponi, direttore dell’Ats di Bergamo –. Siamo estremamente felici che a ricevere le prime dosi di vaccino contro il Covid-19 siano proprio gli operatori sanitari e i rappresentanti delle categorie che più si sono spese nel contrasto alla pandemia. Abbiamo collaborato sia con l’Asst Bergamo Est che con l’Asst Papa Giovanni XXIII per selezionare questa platea ristretta, consapevoli che si tratti dell’avvio simbolico di una campagna massiva. Dovremmo ricevere le prossime dosi entro la fine dell’anno, per iniziare la fase uno della campagna nei primi giorni di gennaio con un probabile avvio coordinato a livello nazionale».

E proprio a proposito di livello nazionale: sono 9.750 le dosi del vaccino Pfizer arrivate complessivamente in Italia per il V-day. Le fiale partite dalla sede di Puurs (in Belgio) sono state consegnate tutte, ieri mattina, allo Spallanzani di Roma: dalla capitale le 1.620 dosi destinate alla Lombardia sono salite a bordo di voli militari decollati dall’hub nazionale di Pratica di Mare, per poi essere trasportate al Niguarda di Milano e, da lì, in ciascuna provincia lombarda.

A celebrare il V-day nella Bergamasca ci saranno autorità cittadine e regionali. All’ospedale Papa Giovanni il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, insieme all’assessore alle Infrastrutture della Lombardia, Claudia Terzi. All’ospedale di Alzano, invece, i primi cittadini di Nembro e Alzano, Claudio Cancelli e Camillo Bertocchi, insieme all’assessore regionale al Turismo, Lara Magoni.

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