Due giovani bergamaschi positivi
Sono in isolamento a Innsbruck

Si tratta di due ventiquattrenni che si trovano all’ospedale universitario della città austriaca. Una donna italiana residente in Spagna trovata positiva: era appena rientrata a Barcellona da un viaggio tra Bergamo e Milano. In Bergamasca i casi sono 14. Eseguiti seimila tamponi. Il sindaco di Fontanella conferma: «Un concittadino positivo».

Le autorità catalane hanno confermato il primo caso di coronavirus a Barcellona, sottolineando che si tratta di una donna italiana di 36 anni residente in Spagna. Lo riportano i media spagnoli spiegando che la donna, appena rientrata da un viaggio in Italia tra Bergamo e Milano, lunedì 24 febbraio si era recata all’ospedale catalano con alcuni sintomi.

Altri due bergamaschi positivi al coronavirus. Si tratta di due giovani di 24 anni che sono a Innsbruck e che ora si trovano in isolamento all’ospedale universitario della città austriaca. Lo ha reso noto il direttore del reparto di Medica interna della struttura, Günther Weiss.

In Bergamasca, invece, un nuovo caso positivo confermato dal sindaco di Fontanella, Mauro Brambilla, sul profilo Facebook del Comune. «Purtroppo il caso sospetto di coronavirus a Fontanella è POSITIVO. La situazione per il momento resta invariata, siamo ancora in zona gialla e anche per le attività resta in vigore l’ordinanza emanata da Regione Lombardia pubblicata nei giorni scorsi».

Nei 283 contagiati sono comprese anche le sette vittime accertate e il ricercatore guarito e dimesso dallo Spallanzani nei giorni scorsi. Attualmente sono sette le regioni interessate dai casi di coronavirus, più la provincia autonoma di Trento e Bolzano. 212 sono i contagiati in Lombardia (comprese le 6 vittime), 38 quelli in Veneto (compresa una vittima), 23 in Emilia Romagna, 3 in Piemonte, 3 nel Lazio (la coppia di cinesi allo Spallanzani e il ricercatore guarito), 2 in Toscana, uno in Sicilia e uno in provincia di Bolzano.

I ricoverati in ospedale con sintomi sono complessivamente 109, quelli in terapia intensiva 29 e quelli in isolamento domiciliare 137. «In Lombardia ci sono 212 persone contagiate con un incremento di 40 unità rispetto a ieri di cui 6 decedute». Sono 20 le province che registrano casi di coronavirus, secondo i dati della Protezione civile. In dettaglio, in Lombardia, Lodi (101 casi), Cremona (39), Pavia (17), Bergamo (14), Milano (3), Monza Brianza (2), Sondrio (1); in Veneto, Padova (30), Venezia (7), Treviso (1); in Emilia Romagna, Piacenza (17), Parma (4), Modena (1), Rimini (1); in Piemonte, Torino (3); in Toscana, Firenze (1), Pistoia (1); in Trentino Alto Adige, Bolzano (1); in Sicilia, Palermo (1); nel Lazio, Roma (3). In Lombardia ci sono 35 casi positivi in fase di ospedalizzazione o isolamento. Lo ha detto il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, nel corso della conferenza stampa.

«Le mascherine alla persona sana non servono a niente. Servono per proteggere le persone malate e servono per proteggere il personale sanitario». Lo ha detto il professore Walter Ricciardi componente del comitato esecutivo Oms e consigliere del ministro Speranza, nel corso della conferenza stampa con il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli. «Si stanno prendendo in questo momento tutte le misure necessarie anche in raccordo con gli altri paesi, quelli confinanti che vedremo oggi e anche quelli semi-confinanti. C’è un accordo totale anche con la Commissione europea e con l’Oms sulle misure che stiamo prendendo». «È molto importante che il paese si muova unito per fronteggiare questi che sono due focolai e che bisogna evitare diventino una epidemia. Le misure che sono state prese vanno nella direzione giusta». «Qualche cosa si è perso nel fatto che la Costituzione attribuisce allo Stato solo programmazione, determinazione Lea e del finanziamento, ma tutti i meccanismi di organizzazione e gestione vengono affidati alle Regioni, contrariamente ad altri paesi che hanno un’unica linea di comando e hanno meno casi rispetto a noi».

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