Bergamo, Palazzo della Libertà
«Avrà una vocazione per il cinema»

Il sindaco Gori dopo la chiusura del San Marco: «Non è colpa dei parcheggi». E l’assessore Ghisalberti: «Due nuove sale per proiezioni».

La chiusura del San Marco è un brutto colpo alla vitalità del centro. Lo ammettono il sindaco Giorgio Gori e l’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti che lanciano però l’appello: «Venite al cinema in città, c’è più gusto». Seguendo il loro esempio. «Allergici» ai multiplex - e non per atteggiamento radical chic, precisano - hanno un appuntamento quasi settimanale con il grande schermo. «E al San Marco – ricorda Gori, nato e cresciuto in via Borfuro, quella che un tempo era quasi la “Cinecittà” di Bergamo - ho visto per la prima di sette volte Jesus Christ Superstar».

Altro «spot» il Comune non può fare. «Non possiamo entrare nella dimensione del singolo mercato, favorendo un operatore piuttosto che un altro», precisa il primo cittadino chiarendo che in questi casi Palafrizzoni non può dare nessuna mano.

E rispetto ai parcheggi a pagamento nei giorni festivi (indicata dal titolare della sala di piazza della Repubblica come una delle cause della crisi) non ha dubbi: «Faccio fatica a pensare che abbia inciso in modo determinante sul conto economico finale, comunque sulla sosta l’amministrazione non fa marcia indietro». La concorrenza di Uci e Netflix è stata la vera mannaia. «Anche se Capitol, Auditorium di piazza della Libertà, cinema del Borgo e Conca Verde dimostrano che quando c’è un’offerta culturale di qualità e ben precisa, la risposta del pubblico non manca, facendo del cinema un fattore di rilancio e sviluppo della città», fa presente l’assessore alla Cultura Ghisalberti. Che plaude quindi all’annunciata volontà da parte dei privati di potenziare il Capitol. «Dal canto nostro – fa presente – puntiamo a rafforzare la vocazione cinematografica dell’area di piazza della Libertà». Nell’accordo per Palazzo della Libertà - che prevede il trasloco degli uffici del Tribunale - «il Comune infatti gestirà il piano terra, reso disponibile dalla Prefettura, con una sala affrescata polifunzionale e una piccola sala che verrà ricavata, entrambe disponibili per proiezioni cinematografiche, affiancandosi così all’attività dell’Auditorium. L’amministrazione sostiene anche il Festival Bergamo film meeting, ora rinviato per il coronavirus. «Sui cinema sta pesando anche la chiusura forzata per la congiuntura sanitaria – rileva Ghisalberti –. Le associazioni stanno chiedendo al ministero un sostegno per questo stop forzato». La speranza è che al posto del San Marco non resti uno spazio vuoto. In Comune non risulta ancora una pratica di cambio destinazione d’uso, anche se là dove c’erano le poltroncine potrebbero arrivare degli uffici. Decisamente un altro spettacolo.

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