Bergamo perde Pesenti, re del cemento
L’ultimo saluto all’imprenditore in Duomo

Su «L’Eco di Bergamo» di giovedì 25 luglio sei pagine per ricordarlo attraverso le interviste a politici e banchieri. I funerali alle 9.30 in Città Alta.

Giampiero Pesenti, il signor Italcementi, il re del cemento, è morto nella notte tra martedì 23 e mercoledì 24 luglio nella sua casa di San Vigilio: aveva compiuto 88 anni lo scorso 5 maggio. I funerali saranno celebrati stamattina (giovedì 25 luglio) alle 9,30 in Duomo, in Città Alta. Con lui scompare una delle figure più importanti del capitalismo italiano, capace di lasciare il segno sia nel mondo industriale che in quello finanziario, come testimoniato dai numerosi incarichi ai vertici di realtà come Mediobanca, Gemina, Mittel, Rcs, Pirelli, Falck, Fiat, Rizzoli e Montedison. Su «L’Eco di Bergamo» di giovedì 25 luglio il ritratto di Giampiero Pesenti attraverso le interviste e i ricordi di grandi imprenditori, banchieri e politici, ma anche dei rappresentanti dei lavoratori e del mondo universitario.

Laureato in Ingegneria meccanica al Politecnico di Milano, esponente della quarta generazione di una famiglia di imprenditori, ereditò come unico figlio maschio la guida della azienda dal padre Carlo e decise di puntare forte sul cemento. Da ricordare la conquista, con l’appoggio di Mediobanca di Ciment Francais, in quella che all’epoca fu la più rilevante acquisizione industriale realizzata all’estero da un gruppo italiano, il più importante aumento di capitale (5 miliardi di franchi) effettuato alla Borsa di Parigi e il più rapido aumento di dimensioni mai registrato da una società industriale italiana. Il gruppo raggiunse così una dimensione internazionale, tra i primi cinque al mondo nel settore.

Nel 2004 un gesto molto significativo, a ribadire i legami familiari: la nascita della Fondazione che porta il nome del padre Carlo. E progetti che guardano al futuro, come i.lab, il centro di ricerca al Kilometro Rosso progettato dall’archistar Richard Meier. O «Bergamo 2.035», progetto smart city con l’Università di Bergamo e di Harvard.

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