Bertolaso: «Una guerriglia, ce la faremo
ma vacciniamo prima il mondo produttivo»

Coronavirus, il consulente della Regione Lombardia in visita alla redazione de L’Eco di Bergamo. L’intervista in edicola sabato 27 febbraio: «Se per aprile avremo i vaccini, siamo in grado di somministrare 100 mila dosi al giorno e di rispettare la scadenza di giugno».

«Una guerriglia ad un virus che si muove senza regole». Parole di Guido Bertolaso, consulente della Regione Lombardia per il Piano delle vaccinazioni anti Covid, in visita alla redazione de L’Eco di Bergamo venerdì dopo un vertice in Prefettura, tra una puntata ad Antegnate e Iseo per la campagna vaccinale. Medico, già sottosegretario, capo della Protezione civile e commissario straordinario per diverse emergenze nazionali, Bertolaso nell’intervista in edicola sabato 27 febbraio spiega che «il virus cambia, si muove senza regole, non si può pensare di batterlo facendo sempre le stesse cose, usando la medesima strategia». La speranza sono i vaccini, che per il momento sono pochi: «E allora, fermo restando che medici, infermieri e Rsa devono essere vaccinati, ci sta anche che si facciano gli over 80. Ma poi non si può continuare a scendere seguendo la fascia anagrafica. Lo so, mi spareranno addosso, ma questa cosa va detta...», dice Bertolaso, che procederebbe «con la premessa che il Paese deve ripartire. Quindi sotto con chi lavora, chi sta in fabbrica, chi si muove, chi non ha potuto lavorare in questi mesi come bar e ristoranti».

Per fare «la guerriglia» senza armi a sufficienza, i vaccini vanno «usati in modo diverso e dove servono davvero», dice Bertolaso, quindi «soprattutto chi è maggiormente in contatto con la gente. Senza penalizzare le categorie più a rischio, ma oggi quello che sto facendo è ridurre il danno, non abbattere il contagio: dobbiamo ridurre l’ospedalizzazione e i ricoveri e usare i vaccini in modo differente». La dose unica proposta da Draghi? «Veramente l’avevo detto io la scorsa settimana – spiega Bertolaso –: prima dose a tutti e eventualmente rinvio di 6 mesi per chi ha già contratto il Covid. Con la prima dose si arriva nelle prime settimane anche al 70-80% di copertura: poi si scende, ma ora come ora dobbiamo fermare l’incidenza». E si dice ottimista: «Se per aprile avremo i vaccini per fine giugno vaccineremo tutti i lombardi».

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