«Ci ha lasciato un’anima del Borgo»
Folla ai funerali di Giuseppe Anghileri

Folla ai funerali di Giuseppe Anghileri, morto a 76 anni: per il «sindaco» del Borgo d’Oro, consigliere comunale per 25 anni, tantissime persone nella chiesa parrocchiale di Santa Caterina. E tanti politici.

Anghileri è morto al «Papa Giovanni XXIII» dove era ricoverato da qualche giorno: aveva 76 anni. Lascia la moglie Anna, i figli Matteo e Federica e i nipoti. I funerali giovedì 16 maggio nella parrocchiale di Borgo Santa Caterina dove moltissimi hanno voluto salutarlo. E non c’era altro posto possibile, perché tra le sue mille cose il Borgo d’Oro ha sempre avuto un posto in prima fila: 26 anni di fila alla presidenza del Comitato dei festeggiamenti che aveva fatto nascere. «Una figura di riferimento, un’anima e una voce instancabile, attenta alla tradizione e generoso anche nella passione che nutriva e offriva come volontario per il coretto alla messa del sabato sera in santuario e nella musica sacra» ricorda l’attuale presidente, Alessandro Invernici.

Uomo politico da sempre, in Borgo Santa Caterina era conosciuto come «il sindaco», perché oggettivamente conosceva ogni sasso della zona e ci ha dedicato tutta la sua vita con una passione infinita e una precisione da ragioniere: come poteva esserlo solo uno che di mestiere si era occupato del caveau del Credito Bergamasco. In aula, poi, era uno spasso, soprattutto per una certa qual tendenza alla visione apocalittica: in una gamma di problemi che spaziava dal traffico allo smog, passando per il cemento e il degrado, suo autentico cavallo di battaglia.

Alle esequie anche il mondo politico: il senatore Misiani, il sindaco Gori, l’assessore Brembilla, il presidente del Consiglio comunale Marzia Marchesi. «Questo funerale ci dice il valore e la bellezza della vita comunitaria, dell’impegnarsi, in cui ciascuno é chiamato a prendersi cura di tutti e lui l’ha fatto in modo straordinario» ha detto monsignor Pasquale Pezzoli nell’omelia.

«Molteplice è stato il servizio del nostro fratello Giuseppe - ha continuato monsignor Pezzoli -. Ha operato in tanti ambiti, ha incontrato moltissime persone e ha impostato la sua vita sul servizio. In questi giorni un’immagine che mi é sembrata significativa: “É morta - diceva una persona - un’anima del Borgo”. Questa immagine mi è sembrato di poterla declinare nel fatto che lui ha interpretato bene l’anima del Borgo, l’ha interpretata anche perchè é cresciuto nel clima della fede qui. É stato anima del Borgo anche perché l’ha animato, lo conosceva e amava. Tutte le sue attività dicono questo desiderio di animare». E ancora: «Ha dato anima a questa comunità in molti ambiti. Giuseppe poi conosceva e cercava l’anima del Borgo in senso spirituale, consapevole che la presenza di questo Santuario rappresenta un’anima decisiva anche per la vita comune».

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