Bus affollati e studenti a piedi
In provincia fioccano le proteste

Criticità nel basso lago e nelle valli Brembana e Seriana. Salerno (Sab): «Sistema complesso, dipende dagli orari provvisori». Segnala i disagi a [email protected]

Primo giorno di scuola ai tempi del Covid. E i nodi, in provincia, sono già venuti al pettine. Quello più difficile da districare, e lo si temeva, è il nodo dei trasporti pubblici. Ieri sono fioccate decine di segnalazioni da parte di studenti bergamaschi lasciati a piedi da pullman strapieni (per non dire dei ritardi): pullman che, per via delle misure anticontagio, possono viaggiare all’80% dell’abituale capienza.

Nelle scorse settimane Sab ha pianificato tempi e itinerari di 1.750 corse scolastiche giornaliere in lungo e in largo per la provincia, in base ai nuovi orari (per lo più scaglionati su due turni) comunicati dagli istituti scolastici bergamaschi.

Ma a mandare in crisi il sistema, nel primo giorno di scuola, è stato l’orario provvisorio. «Molte scuole hanno ripreso le attività non con l’orario definitivo, in base al quale nelle scorse settimane avevamo preparato tutto il nuovo sistema dei trasporti, bensì con orari di ingresso ed uscita provvisori – spiega Roberto Salerno, direttore di esercizio della Sab –. Ma pur essendone consapevoli il nostro sistema, che è un sistema estremamente complesso e organizzato ad incastro, non può essere ricalibrato su un orario provvisorio. È impossibile. Faremo di tutto per ottimizzare i servizi, ma fino a quando le scuole non partiranno con l’orario definitivo, qualche disagio purtroppo ci sarà».

A proposito di disagi, ieri le segnalazioni sono fioccate da ogni angolo della provincia, anche se ad essere penalizzate sembrano essere state soprattutto le famiglie del Basso Sebino e della Val Seriana. Solo per citare qualche esempio, ieri a Credaro e Castelli Calepio molti ragazzi non sono riusciti a salire sul pullman che, attorno alle 8,30, avrebbe dovuto portarli a Bergamo: nella sola fermata di Credaro ne sono rimasti a terra una ventina, sconsolati nel vedere che il bus (strapieno) proveniente da Sarnico non è riuscito ad accoglierli. Gli studenti hanno chiamato i genitori, e i genitori hanno bombardato di segnalazioni la sindaca Adriana Bellini. «Il Covid ha solo accentuato un problema annoso – osserva Bellini -. I bus che partono da Tavernola arrivano nei nostri Comuni già affollati. Ho chiesto alla società che gestisce il trasporto pubblico locale di far partire almeno un autobus vuoto da Credaro. Altrimenti la situazione non si sblocca».

Da Sab fanno sapere che, nel caso specifico, il disagio di ieri è dovuto al guasto registrato da uno dei mezzi, con il conseguente sovraffollamento degli altri pullman. Ma ci sono anche le valli a patire per il nodo trasporti. Ieri le difficoltà si sono registrate soprattutto all’uscita da scuola. È successo, per fare un solo esempio, poco dopo mezzogiorno fuori dal liceo Turoldo di Zogno quando un gruppo di alunni diretti verso San Pellegrino e Piazza Brembana non sono riusciti a salire sul pullman già pieno zeppo. Di mezzi estremamente carichi parlano anche le famiglie di molti altri studenti dell’alta Val Seriana, in particolare in direzione Ardesio-Clusone. «Cerchiamo di fare il possibile – replica Salerno – cercando di far rispettare il limite dell’80% della capienza e l’obbligo della mascherina. E viaggiamo con finestrini e botole sul tetto aperte. È chiaro che sono i primi giorni di un sistema completamente nuovo: abbiamo fatto previsioni di flussi usando i dati storici, ma quest’anno è cambiato tutto, per via di orari completamente rivisti su più turni. Cercheremo di ottimizzare il più possibile, sperando che le scuole partano presto con l’orario definitivo».

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