Caccia a mascherine e disinfettanti
Guida alla prevenzione, ecco cosa fare

È opportuno comunque sottolineare che il primo accorgimento da adottare, ancora prima delle mascherine, è quello di lavare accuratamente e molto spesso le mani.

«La caccia alle mascherine e ai gel disinfettanti da usare per le mani e le superfici in realtà era già cominciata diverse settimane fa. Ora questi prodotti vanno a ruba. E il risultato è che le scorte sono ormai in via di esaurimento. Il fenomeno non riguarda solo la Bergamasca ma è esteso a tutta la Lombardia». Giovanni Petrosillo, presidente Federfarma Bergamo racconta i primi effetti in terra orobica della preoccupazione dilagante davanti alle notizie della diffusione del virus Covid-19 anche in Lombardia.

Intanto, è opportuno comunque sottolineare che il primo accorgimento da adottare, ancora prima delle mascherine, è quello di lavare accuratamente e molto spesso le mani. Con delle precauzioni da seguire e un vademecum da rispettare: «In caso di sospetto contagio con il coronavirus non andate al pronto soccorso», spiega Francesco Ripa di Meana, presidente della Fiaso, l’organizzazione che riunisce le aziende sanitarie italiane. La motivazione di questo appello è proprio quello di evitare che i contagi si possano moltiplicare in un luogo già spesso congestionato di presenze, soprattutto in un momento dell’anno come questo, quando i casi di influenza stagionale sono ancora molto numerosi, provocando complicanze che causano un aggravio di lavoro nelle strutture dell’emergenza.

«I cittadini se hanno dubbi sulle proprie condizione di salute, a causa dell’infezione del coronavirus, debbono chiamare per le informazioni il numero verde del ministero della Salute 1500, il 112, o possono rivolgersi al medico di famiglia», ricorda. Un appello al rispetto di procedure «di sicurezza» che si aggiunge a quello dei medici di famiglia che hanno messo a punto un triage telefonico, prima di una visita, per evitare che si possano moltiplicare le occasioni di contagio.

Ecco un vademecum con i consigli dell’Istituto nazionale di malattie infettive Spallanzani, ministero della Salute e Istituto superiore sanità.
- IL CONTAGIO: è stato causato dalla trasmissione del virus da animale a uomo, non a caso l’epicentro dell’epidemia è un mercato della città cinese di Wuhan dove venivano venduti anche animali selvatici vivi. È stata inoltre dimostrata la trasmissione interumana del virus, anche al di fuori dalla Cina.
- COME PROTEGGERSI: il Sars-CoV-2, come altri coronavirus, si trasmette attraverso le goccioline del respiro della persona infetta, che possono essere trasmesse con la tosse o gli starnuti, oppure tramite contatto diretto personale, oppure toccandosi la bocca, il naso o gli occhi con mani contaminate.
Per questo motivo, è importante evitare uno stretto contatto con le persone che hanno febbre, tossiscono o hanno altri sintomi respiratori. In termini pratici, è raccomandabile mantenersi ad una distanza di almeno un metro da persone che tossiscono, starnutiscono o hanno la febbre, e lavarsi frequentemente le mani con sapone o con una soluzione alcolica. Coprire bocca e naso se si starnutisce o si tossisce e non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico. Si consiglia anche di pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol e di usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o si assistono persone malate. I prodotti Made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi. Va contattato il Numero Verde 1500 del ministero della Salute se si ha febbre o tosse e si è tornati dalla Cina da meno di 14 giorni. Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus.
- LA MORTALITA’: questo virus può causare sintomi lievi, simil-influenzali, ma anche malattie gravi. Al momento il tasso di mortalità complessiva sarebbe di circa il 2,3%.
- COSA FARE SE SI PENSA DI AVER CONTRATTO IL VIRUS: perché vi sia un caso sospetto di coronavirus il paziente deve presentare sintomi di tosse e/o mal di gola e/o difficoltà respiratorie; e inoltre, nei 14 giorni precedenti all’insorgere dei sintomi, deve aver effettuato almeno una di queste attività: aver avuto contatti ravvicinati con un caso confermato o probabile COVID-19; aver viaggiato in aree dove vi sia la trasmissione del virus; aver visitato o aver lavorato in ambienti sanitari nei quali erano curati pazienti affetti da COVID-19. Se un paziente dovesse rientrare in tali condizioni, deve: contattare il numero telefonico gratuito del Ministero della Salute 1500; indossare una mascherina chirurgica se entra in contatto con altre persone; utilizzare fazzoletti usa e getta e lavarsi le mani regolarmente.
- I SINTOMI DEL COVID-19 E COME SI CURA: i sintomi sono di tipo respiratorio: febbre, tosse, raffreddore, mal di gola, affaticamento polmonare. Al momento non ci sono terapie specifiche: la malattia si cura come i casi di influenza. Nei casi più gravi ai pazienti viene praticato il supporto meccanico alla respirazione. Sulla base dei dati disponibili, l’Oms ha suggerito una terapia antivirale sperimentale, correntemente utilizzata anche allo Spallanzani, basata su due farmaci: il lopinavir/ritonavir, un antivirale utilizzato per la infezione da HIV e che mostra attività antivirale anche sui coronavirus, ed il remdesivir, un antivirale già utilizzato per la malattia da Virus Ebola. Non esiste un vaccino contro il Sars-Cov-2.
- L’ISOLAMENTO: l’ordinanza emanata dal Ministro della Salute Roberto Speranza, dopo i sei casi rilevati in Lombardia, prevede l’obbligo di quarantena «fiduciaria» domiciliare per chi torna da un viaggio in Cina negli ultimi 14 giorni e «sorveglianza attiva» per chi è stato nelle aree a rischio, cioè nel paese asiatico, con obbligo di segnalazione alle autorità sanitarie locali al proprio rientro in Italia.

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