Caldo, in arrivo il picco: primi accessi ai Pronto soccorso - Le foto a Bergamo

L’ALLERTA. La temperatura record (35 gradi in città) è prevista mercoledì 19 luglio. Intanto qualche caso arriva negli ospedali bergamaschi, ma la situazione è sotto controllo.

Ancora un giorno di fuoco, il più infuocato, prima di tornare a respirare. L’ondata di calore raggiungerà il picco mercoledì 19, dopo un martedì 18 già rovente, poi dovrebbe cominciare ad attenuarsi. Humidex, il bollettino quotidiano di Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, conferma lo scenario : oggi in Bergamasca sarà l’ultimo giorno di «disagio forte» (la classificazione è basata su cinque scenari d’intensità: quello più grave è «disagio molto forte», non raggiunto però in questa ondata), da domani si scenderà a un «disagio moderato». In città, ad esempio, le previsioni di 3BMeteo indicano un picco di 35 gradi «reali» nel pomeriggio (ieri si è arrivati a 34), che diventano 36 gradi se si guarda alla temperatura percepita. Non un record, ma comunque una morsa di afa decisamente pesante.

Le circolari

Nella giornata di lunedì le Regioni hanno ricevuto la circolare del ministero della Salute, secondo cui «è opportuno valutare la predisposizione di azioni organizzative che rafforzino l’ordinaria risposta alle richieste di assistenza sanitaria. Tra queste, è fortemente raccomandata l’attivazione del cosiddetto “codice calore”’ ovvero l’istituzione di un percorso assistenziale preferenziale e differenziato nei Pronto soccorso». Al momento, su scala locale sembra non ci sia stato bisogno di attivare lo specifico «codice calore».

Ieri mattina Ats ha ribadito alle strutture ospedaliere e sanitarie del territorio le indicazioni su come affrontare l’ondata di calore di questi giorni, invitandole ad «adottare, secondo propria competenza, tutti i provvedimenti finalizzati a mitigare il disagio conseguente alle sfavorevoli condizioni meteo-climatiche previste, soprattutto per le categorie più deboli e sensibili».

Timidi riflessi

Un impatto sulla salute inizia a scorgersi, seppur su valori assoluti decisamente contenuti. Sarà da monitorare in particolare la giornata di mercoledì, anche se questa ondata di caldo ha conseguenze inferiori a quella anomala di un anno fa. Lo conferma anche il monitoraggio dell’Areu, l’Agenzia regionale per l’emergenza-urgenza: in tutta la Lombardia il 17 luglio si sono contati 1.752 interventi per «eventi medici acuti» (che comprendono anche i «soccorsi per problematiche sanitarie correlabili alle alte temperature»), contro i 1.842 dello scorso anno; se si guarda agli ultimi sette giorni gli interventi sono stati 13.461, contro i 15.030 della stessa settimana del 2022, ma comunque superiori ai circa 11-12mila degli anni dal 2019 al 2021.

I Pronto soccorso

La prima linea è rappresentata dai pronto soccorso. Pur con valori inferiori a un anno fa, il «Papa Giovanni» conferma in questi giorni «l’afflusso di un maggior numero di anziani fragili che, a causa delle condizioni climatiche, vedono la propria condizione aggravarsi», anche se «dal punto di vista delle diagnosi non si assiste a una variazione sostanziale rispetto al mese di giugno: dal raffronto tra la settimana 11-17 giugno e quella dell’11-17 luglio, sono in media circa 4 al giorno i pazienti che, in ciascuna delle settimane osservate, si sono presentati in Pronto soccorso per coliche renali, disidratazione, ipotensione e sincope da calore oppure per sincope e collasso. Non si rilevano scostamenti significativi neanche per quanto riguarda il numero degli accessi e i ricoveri, solo in lieve aumento a luglio rispetto a giugno». Tra le misure messe in campo per mitigare il disagio dovuto all’ondata di caldo, il «Papa Giovanni» ha adottato alcuni provvedimenti: si va dalle «istruzioni al personale per fornire consigli utili ai pazienti e all’utenza» fino al «monitoraggio dello stato di salute delle persone fragili assistite a domicilio», passando per la presenza in reparti e ambulatori di «strumenti per la termoregolazione e la ventilazione»; sono poi presenti «dispositivi per l’idratazione», e «in caso di perdurare dell’ondata di caldo sono state predisposte misure per la verifica dei soggetti dipendenti da apparecchiature vitali».

L’osservatorio dell’Asst Bergamo Est spazia tra hinterland e provincia: «La situazione è complessivamente sotto controllo – premette Filippo Manelli, direttore dei pronto soccorso dell’Asst -, nonostante il caldo asfissiante degli ultimi due giorni. Nei pronto soccorso di Seriate e di Alzano abbiamo registrato circa un 15-20% di presenze con sintomi legati o aggravati dal caldo, ma con valori assoluti contenuti, mentre a Piario e Lovere non ci sono state variazioni significative rispetto alle settimane precedenti». Anche l’Asst Bergamo Est ha adottato diverse misure: «Già dallo scorso anno ci siamo dotati di un nuovo piano-caldo – spiega Manelli -, con dieci regole dedicate ad approfondire procedure e modalità di intervento, per garantire la migliore assistenza ai pazienti e la più efficiente organizzazione».

I consigli

Il ministero ha rilanciato un decalogo con i classici consigli su come difendersi dal caldo: non uscire nelle ore più calde (tra le 11 e le 18), migliorare l’ambiente domestico e di lavoro (usando tende, ventilando le stanze), bere molti liquidi (acqua, ma mangiare anche frutta fresca), moderare l’assunzione di bevande contenenti caffeina ed evitare bevande alcoliche, fare pasti leggeri, vestire comodi e leggeri, ventilare l’abitacolo dell’automobile prima di un viaggio, evitare l’esercizio fisico nelle ore più calde, offrire assistenza alle persone a maggior rischio (anziani soli, lattanti), dare molta acqua fresca agli animali domestici e lasciarli in una zona ombreggiata. Infine, a partire dalle 14 di oggi il ministero riattiverà il servizio di pubblica utilità 1500.

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