Cammino Bergamo-Brescia: 130 km
tra opere d’arte, siti Unesco e parchi

Verso la Capitale 2023 Presentato in Provincia il percorso a piedi che unisce le due città attraversando 36 Comuni (di cui 22 sono in Bergamasca).

Il collegamento tra le due città Capitale della Cultura 2023 non corre solo su autostrada (A4 e Brebemi), binari (da potenziare) e pista ciclabile (la «Ciclovia della cultura», già finanziata). Si può viaggiare a passo lento per i 130 chilometri che le separano, calcando soprattutto sentieri e sterrati, attraversando 36 Comuni (di cui 22 sul territorio bergamasco), tra opere d’arte, siti Unesco e parchi. Il «Cammino Bergamo-Brescia» è stato presentato nella sede della Provincia alla presenza di molti amministratori dei paesi coinvolti. Segno che la Capitale non riguarda solo i capoluoghi ma si allarga, dal centro alle periferie. Il turismo slow è in costante crescita. I «Cammini» - culturali e spirituali - hanno conosciuto un vero e proprio boom nell’estate post lockdown, unendo l’attività fisica alla possibilità di sperimentare un nuovo sguardo sul paesaggio, valorizzando i luoghi. Il progetto (di cui si è conclusa la fase di studio e ricerca preliminare) è stato presentato dall’associazione Slow Ride Italy, tra gli oltre 400 pervenuti alla Cabina di regia di Brescia e Bergamo. Ora il Comune di Brescia (ente capofila) pubblicherà un avviso pubblico per raccogliere le manifestazioni di interesse da parte dei soggetti pubblici e privati dei territori che vorranno contribuire ad arricchire il Cammino.

Il percorso

Il «Cammino» è stato pensato con i requisiti per essere inserito nell’Atlante dei Cammini d’Italia (sicurezza del percorso, non più del 40% di strade asfaltate, servizi di alloggio e ristorazione entro 5 km dal tracciato), percorribile in 6-8 giorni. Unisce i due capoluoghi attraversando i Comuni bergamaschi di Ponteranica, Alzano (Frazioni di Brumano - Burro – Olera), Nembro (e la sua frazione Lonno), Villa di Serio, Scanzorosciate, Torre de’ Roveri, San Paolo D’Argon, Albano, Brusaporto, Bagnatica, Costa di Mezzate, Montello, Gorlago, Carrobbio degli Angeli, Chiuduno, Grumello del Monte, Castelli Calepio, Gandosso, Villongo, Credaro e Sarnico. Si snoda soprattutto su tracciati già esistenti: nel verde (due parchi regionali, quattro Plis) e in aree caratterizzate da eccellenze artigianali e distretti produttivi. Ad esempio toccando tre aree vitivinicole Doc-Docg (Franciacorta, Val Calepio e Terre del Vescovado) e due strade del Vino (di Franciacorta e del Valcalepio e dei Sapori della Bergamasca).

«Arricchire il programma della Capitale 2023 con un’arteria verde che rappresenti un vero e proprio palcoscenico a cielo aperto»

L’idea artistica

L’idea è anche coinvolgere sei artisti per l’allestimento lungo il tragitto di opere d’arte contemporanea a carattere permanente e a basso-nullo impatto ambientale. «Artisti e opere che tengano in piena considerazione sia gli aspetti naturalistici ed ecologici del territorio sia quelli sociali e culturali, trasmettendo anche il senso spirituale e trascendentale del cammino», si legge nel progetto. Gli obiettivi del percorso li ha ricordati il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi : «Arricchire il programma della Capitale 2023 con un’arteria verde che rappresenti un vero e proprio palcoscenico a cielo aperto, puntare sul turismo lento e sulla valorizzazione del patrimonio naturalistico, culturale e umano della nostra terra, allungare la permanenza dei turisti proponendo un percorso ricco di opportunità e servizi». Per il consigliere provinciale Roberto Amaddeo, nello staff del presidente per i temi lavoro, formazione e turismo, «il percorso sostanzialmente c’è già e viaggia su sentieri già tracciati. Si tratta ora di dargli contenuto, attraverso l’apporto fondamentale dei Comuni e del lavoro di rete».

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