Carcere di Bergamo, situazione tranquilla
Proteste domenica, ma contenute

Situazione sotto controllo nel carcere di Bergamo. Rispetto alle immagini drammatiche che arrivano da altre parti d’Italia, la «mobilitazione» dei detenuti di via Gleno è rimasta contenuta.

Domenica sera, dalle 21 in poi circa, alcune decine di detenuti hanno dato vita a una rumorosa protesta, battendo oggetti contro le sbarre delle celle e urlando dalle finestre, ma senza episodi di violenza. Alla base della rabbia, la limitazione dei colloqui imposta con l’ultimo decreto, in nome della prevenzione di possibili contagi.

Nessun caso di coronavirus si è comunque registrato tra i reclusi della casa circondariale di Bergamo; nel cortile di via Gleno era già stata allestita nei giorni scorsi una tenda per il triage dei detenuti in ingresso.

Nel frattempo sono lentamente rientrate le proteste e i disordini che da lunedì mattina si erano registrati all’interno di diverse carceri del Paese. Anche nel carcere di San Vittore a Milano le tensioni sono terminate e in nessun istituto ci sarebbero al momento ulteriori rischi per l’incolumità delle persone. A Foggia i detenuti avrebbero chiesto 72 ore chiedendo di «negoziare» con il prefetto, rifiutandosi ancora di rientrare nelle sezioni. In molti avanzano «atti di clemenza».

Sommossa pesante invece nel carcere di Rieti «Nuovo complesso». Una quindicina di detenuti sono saliti sul tetto dell’istituto di Vazia, appena fuori dal capoluogo reatino. Le proteste, come in altre penitenziari, sono iniziate nella tarda mattina di lunedì. Una colonna di fumo nero, da circa un’ora, è stata visibile anche a notevole distanza. La zona è stata presidiata da squadre di Polizia, Carabinieri, Polizia penitenziaria e Guardia di Finanza in tenuta antisommossa, mentre all’interno hanno operato i Vigili del fuoco.

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