Cattaneo, Consonni, Rota: i tre moschettieri dei sogni orobici

GIRO D’ITALIA. Fuori Masnada, i corridori di casa nostra sono ridotti ai minimi termini. Lorenzo: «Voglio vincere una tappa».

Mai partecipazione dei bergamaschi al Giro d’Italia, 106esima edizione, è stata negli anni così esigua come in questa circostanza. Il numero è ridotto a tre corridori: in ordine alfabetico si tratta di Mattia Cattaneo (Soudal Quick Step), Simone Consonni (Cofidis), Lorenzo Rota (Intermarché). Fino all’ultimo giorno della possibile iscrizione avevamo sperato di mettere insieme almeno il poker con Fausto Masnada ma, purtroppo, non è stato così.

Per Masnada è facile capire che qualcosa non va nel fisico, la sua voce è roca, lo infastidisce qualche colpo di tosse. E il morale è basso, come sottolinea lo stesso corridore. «È dura da accettare, l’assenza dal Giro pesa davvero come un grosso macigno, oltretutto ne avevo fatto l’obiettivo della stagione. Personalmente non avrei avuto tanto spazio, del resto tutta la squadra deve essere al servizio di Evenepoel con il quale mi sono preparato tra marzo e aprile per un lungo periodo in altura, al Teide, in Spagna. Abbiamo parlato di tante cose e, ovviamente, del Giro d’Italia. L’ho visto entusiasta, io altrettanto, essere d’aiuto a un campione come lui è pur sempre ripagante. La scorsa settimana ho affrontato il Giro di Romania, verifica opportuna in vista del Giro. Ero soddisfatto, avvertivo una soddisfacente condizione, insomma era tutto perfetto ma ancora una volta è giunta inaspettata una nuova mazzata. Mi sono preso un’infiammazione virale diffusa ai polmoni, ai bronchi, valori sballati, un insieme di fattori fisici negativi che mi hanno costretto al ritiro e a dire addio al Giro. Pensare che aspettavo solo quello, ho rivisto più volte il percorso della tappa di Bergamo che ho trovato intrigante. È andata così, purtroppo».

Fausto in questi giorni è stato dai suoi genitori a Laxolo attenendosi alle cure dello staff medico della squadra e soltanto ieri sera è ritornato a Monaco, dove abita da alcuni anni. Non è escluso che già la prossima settimana rientri in gruppo, magari al Giro di Ungheria. Ora avanti con Cattaneo, Consonni, Rota, che raccontano speranze e ambizioni. «La nostra squadra – sottolinea Mattia – non dovrà distrarsi, assolutamente. La presenza di Remco Evenepoel, che con pochi altri, calamita il pronostico per il successo finale, ti carica di responsabilità in ognuna delle tappe. Non mancherà il mio apporto anche se, devo essere sincero, punto a fare bene le due cronometro, quella di sabato (domani, ndr) all’avvio del Giro e quella di Cesena. Nella terza che si corre nella penultima tappa, ai Monti Lussari, mi mette in soggezione la salita finale. Dipenderà dalla condizione in cui verrò a trovarmi considerato che a quel punto saremo alla conclusione del Giro».

C’è cautela anche nelle parole dell’olimpionico Simone Consonni. «Guardando le altimetrie mi vengono le vertigini, ma ci sono anche tappe che possono favorire noi velocisti. Mi sono preparato scrupolosamente in Colombia, ritengo di essere in condizioni soddisfacenti, anch’io ho speranza di fare bene». Come Consonni anche Lorenzo Rota si è preparato in altura in Colombia, addirittura a 3000 metri. « Sono tranquillo e in buone condizioni. Il quinto posto ottenuto lunedì a Francoforte conferma le mie buone sensazioni. In squadra non ho un compito specifico, gara diciamo a libera interpretazione alla ricerca della vittoria che in troppe occasioni mi è sfuggita come al Giro dello scorso anno, a Genova». Il terzetto orobico promette di regalarci qualche emozione

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