Movida, tolto il riferimento ai sindaci
Gori: «A chi competono i controlli?»

Il sindaco Giorgio Gori torna nella mattinata di lunedì 19 ottobre sulla facoltà ai sindaci di far rispettare il coprifuoco di piazze e vie per evitare assembramenti. «Non si dice però a chi competerebbero quelle misure: se ai sindaci, ai Prefetti, ai presidenti di Regione. Né con quali mezzi si possano attuare».

«Nel testo definitivo del Decreto - dopo le nostre proteste - la norma (sulla facoltà di chiudere strade e vie a rischio assembramento sin dalle 21, ndr) è rimasta ma è stato tolto il riferimento esplicito ai Sindaci che c’era nella bozza, citato da Conte in conferenza stampa. Non si dice però a chi competerebbero quelle misure: se ai sindaci, ai Prefetti, ai presidenti di Regione. Né con quali mezzi si possano attuare»: il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, torna a parlare nella mattinata di lunedì 19 ottobre del coprifuoco in piazze e vie dopo le 21 per scongiurare gli assembramenti. Il provvedimento è stato annunciato nella conferenza stampa di domenica sera dallo stesso premier Giuseppe Conte che ha fatto esplicito riferimento ai sindaci per far rispettare il divieto. Un riferimento poi stralciato dal documento finale del Dpcm ma su cui ancora manca chiarezza.

Nel testo definitivo del Decreto - dopo le nostre proteste - la norma è rimasta ma è stato tolto il riferimento...

Pubblicato da Giorgio Gori su Domenica 18 ottobre 2020

Del resto l’Anci (Associazione nazionale dei comuni italiani) si era subito espressa sull’annuncio a sorpresa del premier di dare facoltà ai sindaci di chiudere strade e vie a rischio assembramento sin dalle 21 (per i ristoranti, invece, le serrande si abbasseranno alle 24 così come per gli altri locali, fatta eccezione per quelli che non fanno servizio al tavolo, che dovranno chiudere alle 18). «Con le sole forze di polizia locale i sindaci non possono gestire la chiusura di piazze e strade per evitare assembramenti. Provvedimenti di questo tipo non si possono adottare con le risorse di cui disponiamo attualmente» ha subito aggiunto anche Gori nella serata di domenica 18 ottobre.

«Con l’Associazione nazionale comuni italiani abbiamo cercato sino all’ultimo di contrastare questa decisione, la nostra linea non è passata ma ribadiamo l’impossibilità di intervenire, a meno che non si preveda di rinforzare i contingenti delle forze dell’ordine», aveva spiegato Gori, che sottolinea come sia «impossibile controllare nelle nostre città chi va e chi viene in una piazza o in una strada, chiudendole al transito a seconda delle presenze. Non possiamo mettere in campo forze di polizia sufficienti».

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