Contenimento del pesce siluro
Nuovi finanziamenti per il Parco del Serio

Negli ultimi due anni si sono svolte le prime attività di contenimento, effettuate da personale specializzato, che hanno rimosso i soli pesci siluro dalle acque del parco, con modalità selettive ed assolutamente conservative nei confronti delle altre specie.

Il Parco del Serio ha ottenuto da Regione Lombardia il finanziamento necessario ad avviare la terza campagna di contenimento del pesce siluro (Silurus glanis), specie ittica alloctona invasiva, finalizzata alla tutela della biodiversità presente nell’area protetta e nei suoi ambienti acquatici e a favorire la ricolonizzazione delle acque da parte delle specie ittiche native.

Negli ultimi due anni si sono svolte le prime attività di contenimento, effettuate da personale specializzato, che hanno rimosso i soli pesci siluro dalle acque del parco, con modalità selettive ed assolutamente conservative nei confronti delle altre specie. Il proseguimento di tali attività consentirà un graduale miglioramento dello stato complessivo dei popolamenti ittici del Parco.

Il siluro infatti è un pesce di grandi dimensioni, che non ha predatori naturali e che esercita invece un’attività fortemente predatoria sulle altre specie ittiche, alterando così l’equilibrio biologico della fauna acquatica.

«Il pesce siluro rappresenta una minaccia alla tutela della biodiversità negli ambienti acquatici e per questo motivo, per il terzo anno consecutivo, anche nel 2020 Regione Lombardia ha promosso uno specifico bando dedicato ai parchi Regionali fluviali - spiega il presidente del Parco Basilio Monaci -. Il Parco del Serio, che beneficerà di un contributo pari a € 21.428,57, ha voluto aderire al bando perché purtroppo il siluro da alcuni anni ha colonizzato il corso del fiume Serio. Le osservazioni effettuate finora mostrano che prevalgono ancora individui di medie e piccole dimensioni, ma la popolazione è in rapida ascesa e se non fosse oggetto di azioni di limitazione e controllo potrebbe espandersi in termini numerici, di biomassa e di areale, ponendosi in conflitto con alcune specie ittiche autoctone di notevole importanza conservazionistica quali la lasca, il pigo, il luccio italico e altre. L’attività si svolgerà nel tratto di fiume compreso tra la traversa della Palata Menasciutto nei Comuni di Pianengo e Ricengo e il Comune di Montodine, comprendendo un tratto lungo circa 20 km».

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