«Controllare il virus per migliorare i dati»
Brusaferro: ecco il perchè del lockdown

«Oggi siamo in una fase di transizione dove ci sono delle ricrescite e dove bisogna intervenire riportando la diffusione in valori più controllabili, questo per affrontare i prossimi mesi e per poterci collocare nella fase 3. Abbiamo obiettivi che possono essere diversificati in funzione della fase, quando l’epidemia è sotto controllo abbiamo misure di contenimento per non trasmettere l’infezione, quando numeri eccedono sono necessarie misure più ampie». Lo ha detto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, in conferenza stampa al Ministero della Salute.

«Oggi siamo in una fase di transizione in cui ci sono delle ricrescite e bisogna intervenire per riportare la curva in una fase più controllata» ha detto il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro illustrando gli indicatori che hanno portato all’ordinanza del ministro Roberto Speranza relativa alle Regioni.

«Oggi (giovedì 5 novembre, ndr) non abbiamo dati aggiornati, la cabina di regia li produce su base settimanale e quindi saranno prodotti venerdì o al massimo entro le prossime 48 ore - ha spiegato -. Servono obiettivi diversificati in funzione della fase».

«Dobbiamo intervenire riportando la diffusione in valori più controllabili, questo per affrontare i prossimi mesi e per poterci collocare nella fase 3. Abbiamo obiettivi che possono essere diversificati in funzione della fase, quando l’epidemia è sotto controllo abbiamo misure di contenimento per non trasmettere l’infezione, quando numeri eccedono sono necessarie misure più ampie» ha spiegato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità.

«Il flusso delle informazioni su base settimanale viene generato nei servizi sanitari regionali, vengono dalle Asl, assemblati dalle Regioni e inviati all’Iss e ministero, questi vengono valutati secondo una dimensione di rischio. Questo viene fatto in stretta collaborazione tra i servizi regionali, Iss e Ministero» ha continuato.La cabina di regia è rappresentata da 3 rappresentanti della Conferenza Stato-Regioni. «Il percorso è condiviso e vede attori le Regioni, l’Iss, il Cts e il ministero della Salute», ha aggiunto.

«L’analisi del rischio guarda il trend non è uno strumento che dà i voti e non è una valutazione» su Regione o Province ma è uno strumento «per capire dove siamo, come evolve la situazione e dove si sta andando. È un processo automatico con regole rigide molto definite» ha spiegato così i dati e come sono analizzati, e come hanno portato all’ordinanza del ministro Speranza. «Escluderei il dolo delle regioni» a fronte del fatto che i dati non sono completi, ha spiegato. «C’è stato un grande aumento dei casi nelle ultime settimane con rapida crescita e questo mette in difficoltà il sistema. il carico di lavoro notevole può portare dei ritardi».

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