Decreto dignità, Confesercenti:
«5 mila posti a rischio in Bergamasca»

«Introdurre la causale per i contratti a termine avrà l’unico effetto di far sparire posti di lavoro. In Bergamasca, nel settore del turismo e dei pubblici esercizi, rischiamo di ritrovarci con 5 mila posti in meno. E questo nonostante la netta crescita dell’ultimo periodo».

Roberto Amaddeo, presidente di Fiepet Confesercenti, lancia l’allarme sul decreto dignità, che lunedì dovrebbe arrivare in Aula alla Camera dopo l’esame in sede di commissione. «La ripresa si comincia a vedere, ma è ancora fragile – sottolinea Amaddeo -. Proprio per questo si dovrebbe evitare di mettere ostacoli sulla strada del consolidamento e dello sviluppo delle imprese. Dannosa anche la riduzione del periodo a tempo determinato da tre a due anni. Semmai bisognerebbe agire sugli incentivi all’assunzione definitiva, premiando fiscalmente le aziende che stabilizzano il dipendente. Sbagliato anche distinguere tra ristoranti e alberghi, perché si tratta di attività omogenee, che molto spesso coesistono nella stessa struttura. Gli imprenditori si vedrebbero costretti ad adottare forme contrattuali diverse: una complicazione che avrebbe del paradossale, molto discutibile anche sotto il profilo giuslavoristico».

«In una fase economica come quella attuale - conclude Amaddeo -, caratterizzata da una grande incertezza e da un forte turn over fra le imprese, la cui esistenza in vita media è ormai di tre anni, il lavoro a termine è per ovvi motivi la forma contrattuale più utilizzata dalle Mpmi (micro-piccole-medie-imprese), il 90% delle quali occupa meno di 10 dipendenti. I contratti a tempo determinato sono indispensabili in particolare per le attività del turismo, settore ad elevata stagionalità, anche in provincia di Bergamo. La contrattazione privata ha da sempre trovato regole condivise tra imprese e lavoratori e nelle attività stagionali la riconferma delle assunzioni è una prassi consolidata, che ora rischia di venire meno».

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