Tizzani, 4 Dna sulla scena del crimine
E uno è compatibile con l’omicidio Roveri

Il processo per l’omicidio di Gianna Del Gaudio, l’ex professoressa uccisa nell’agosto 2016 nella sua abitazione di Seriate. Il marito unico imputato. Un profilo genetico riporta a un delitto irrisolto, quello di Colognola.

Il Dna. Nel processo Tizzani il profilo genetico – anzi, i profili genetici, come spiegheremo più avanti – assume sempre maggiore importanza. Dall’udienza di giovedì 13 febbraio è emerso infatti che, oltre a quello dello stesso Tizzani, sono stati rilevati ben quattro profili sulla scena dell’omicidio di Gianna Del Gaudio, l’ex professoressa di 63 anni uccisa con un fendente alla gola tra il 26 e il 27 agosto 2016 nella sua abitazione di Seriate e del cui assassinio è accusato il marito Antonio Tizzani, 71 anni, ferroviere in pensione, a processo in Corte d’assise. Il Dna di Tizzani è stato trovato sul cutter che, secondo l’accusa, è l’arma del delitto.

GLI ALTRI PROFILI

Oltre a quello dell’imputato, sono quattro i profili genetici repertati sulla scena del crimine: un «Ignoto 1» sui guanti in lattice custoditi nel sacchetto di plastica in cui è stato trovato anche il cutter; un «Ignoto 2» (maschile) sulla lama del cutter; un «Ignoto 3» (femminile) all’interno di un paio di guanti che erano nell’abitazione e che sono stati analizzati; e infine un «Ignoto 4» (maschile) sotto le unghie della vittima. Ma c’è di più. Il Ris di Parma, che aveva acquisito la relazione della polizia sul delitto di Colognola (Daniela Roveri, uccisa con una coltellata alla gola nell’androne del palazzo dove viveva con la madre e dove stava rientrando la sera il 20 dicembre 2016), ha anche analizzato tutti i reperti di quell’omicidio, che è già stato archiviato senza alcun colpevole. In passato era già emerso che c’era una sovrapponibilità tra due aplotipi (parte del cromosoma Y, quello maschile) tra un profilo genetico repertato sul volto della Roveri e quello trovato sui guanti di lattice del delitto Del Gaudio («Ignoto 1).

Ma il tenente colonnello Marino nella deposizione di oggi, rispondendo alle domande dell’accusa, è andato oltre: secondo l’ufficiale del Ris, il cui laboratorio ha analizzato i reperti dell’omicidio di Colognola in maniera ancora più approfondita, si tratta – per quanto è stato possibile ricostruire – dello stesso profilo genetico. Sono elementi di rilievo, come ha anche sottolineato il genetista della difesa Giorgio Portera (guarda il video con le sue dichiarazioni qui sotto): al di là delle compatibilità col delitto Roveri – che saranno certamente oggetto di confronto in aula – la presenza di più profili genetici sulla scena del crimine va a tutto vantaggio della difesa di Tizzani, che è affidata all’avvocato Giovanna Agnelli.

«Quando per primo ho ventilato l’ipotesi inquietante di un serial killer nella Bergamasca – ha commentato il senatore leghista Roberto Calderoli –, era il 23 dicembre 2016, mi hanno preso per matto... purtroppo tre anni e mezzo dopo emergono dettagli che vanno in quella direzione. Ovviamente io spero di sbagliarmi. Vediamo che succede».

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