Don Trussardi: «La raccolta è nel cuore dei bergamaschi»

Sottoscrizione per l’Ucraina Tante piccole donazioni che corrispondono ad altrettanti donatori. Così la sottoscrizione «Un aiuto per l’Ucraina» ha raggiunto e superato in poche settimane il traguardo del milione di euro: a piccoli passi, ma costanti nel tempo.

I fondi saranno destinati al sostegno delle attività di accoglienza dei profughi messe in campo dalle comunità bergamasche e al finanziamento di progetti di integrazione per le famiglie, con una particolare attenzione ai più piccoli.

Intanto, dopo il traguardo del milione di euro, la raccolta promossa dalla Caritas, insieme a L’Eco di Bergamo e alla Fondazione della Comunità Bergamasca, continua e ha raggiunto ieri la quota di 1.059.013 euro. «Colpisce proprio il fatto che ogni giorno continuino ad arrivare tante donazioni da parte dei bergamaschi – ha detto don Roberto Trussardi, direttore della Caritas –. Ciò significa che questa iniziativa è arrivata a toccare il cuore di un numero impressionante di persone. Mi sento di ringraziarle una ad una per l’esempio di solidarietà che stanno dimostrando nei confronti della popolazione ucraina, ma anche delle comunità locali, in particolare di quelle religiose e parrocchiali, che stanno facendo un grande lavoro di accoglienza e d’inclusione».

Un gioco di squadra, quello messo in campo in provincia di Bergamo che si è allargato anche ad istituzioni, enti, ordini professionali ed associazioni che hanno aderito in veste di promotori.

Dopo il traguardo del milione di euro, la raccolta promossa dalla Caritas, insieme a L’Eco di Bergamo e alla Fondazione della Comunità Bergamasca, continua e ha raggiunto ieri la quota di 1.059.013 euro

L’elenco è in continuo aggiornamento: al momento ne fanno parte Ascom, Bergamonews, Confindustria, Confcooperative, Università deli Studi, Ance, il Consiglio Notarile di Bergamo, il Consorzio dei Pasticceri Artigiani e gli Ordini dei consulenti del lavoro e dei commercialisti. I primi aiuti sono già stati distribuiti alle prime due strutture che a fine febbraio si sono attivate per l’accoglienza dei primi profughi.

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