Edoomark: una nuova Città Alta?
Il progetto passa anche dai ragazzi

Una piattaforma on line per raccogliere le idee di tutti i cittadini, in particolare di quelli identificati come i principali interessati al cambiamento di Città Alta, come per esempio i giovani under 30.

Progettare la città del futuro. Un compito arduo, specialmente nella società di oggi, in cui le comunità sono sempre più frammentate e con esigenze diverse, mutevoli, a volte perfino contrastanti, ma da tenere in considerazione per quartieri, spazi comuni, luoghi della convivenza. Da questa considerazione è nato il progetto “Città Alta Plurale”, con il Comune di Bergamo che nei prossimi anni vuole ripensare lo sviluppo urbanistico di Città Alta e di Borgo Canale, cuore della città e delicatissimo crocevia di attori diversi: giovani studenti, turisti mordi e fuggi, commercianti e artigiani, abitanti, bergamaschi innamorati del bellissimo centro storico.

Perché allora non coinvolgerli tutti nel processo di progettazione, raccogliere da loro spunti, desideri e progetti? Detto, fatto: in collaborazione con il Centro Studi del Territorio dell’Università di Bergamo, grazie al lavoro svolto da un gruppo di ricercatori coordinati dalla professoressa Emanuela Casti, è nata una piattaforma on line (accessibile all’indirizzo cittaaltaplurale.unibg. it) per raccogliere le idee di tutti i cittadini, in particolare di quelli identificati come i principali interessati al cambiamento di Città Alta, come per esempio i giovani under 30. Non solo: da gennaio ad aprile saranno organizzati focus group, incontri nei quartieri e una campagna di comunicazione per coinvolgere il più possibile i cittadini (associazioni, scuole, comitati di quartiere) in questo processo di democrazia partecipativa.

Con questa premessa è nata la collaborazione con Edoomark, al fine di coinvolgere le nuove generazioni nelle politiche attive, non limitandosi a somministrare loro un questionario ma, con le persone e gli strumenti giusti, farli diventare protagonisti dell’intero processo consultivo. Il primo passo è stato incontrarli nelle scuole. Supportati dagli educatori di Edoomark, i ricercatori del CST-DiathesisLab dell’Università di Bergamo hanno spiegato il processo a circa cinquecento studenti, incontrati nelle varie scuole. Il secondo passo è stato coinvolgere i gruppi di studenti nella promozione dell’iniziativa sul territorio, in particolare fra i loro coetanei. Nelle ore di alternanza scuola lavoro al Mediacenter de «L’Eco di Bergamo» i ragazzi hanno prodotto contenuti video utili a promuovere l’iniziativa, realizzando ad esempio alcuni tutorial per guidare l’utente alla compilazione del questionario e raccogliendo interviste con le opinioni dei cittadini sui diversi temi affrontati dal progetto: accessibilità, tutela del paesaggio, residenze, turismo. Tutti contenuti che saranno resi disponibili attraverso il portale e diffusi sui canali social delle istituzioni a capo del progetto.

In poche parole un percorso scolastico è diventato per questi studenti un momento di formazione all’utilizzo dei linguaggi audiovisivi per la comunicazione sociale e un’esperienza di cittadinanza attiva legata al territorio. Il tutto a beneficio della riprogettazione da parte delle istituzioni di un luogo cardine della città. Un circolo virtuoso reso possibile dalla collaborazione tra enti pubblici, scuola, formatori e comunicatori. Un esempio di democrazia interattiva che, con l’ausilio degli strumenti digitali, permette ai cittadini di partecipare alle decisioni che li riguardano.

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