Ex Molini Moretti, estremo degrado
Tra baracche e rifiuti nell’area dismessa

All’indomani del tragico incidente che è costato la vita a un questuante lungo la Circonvallazione Mugazzone, torna a far discutere il problema sicurezza degli ex Mangimi Moretti, un’area dismessa che da molti anni ospita senzatetto e mendicanti.

Proprio in quella zona, che si affaccia sulla Circonvallazione e che confina con l’oratorio e l’asilo di Campagnola, trovava rifugio Alì Asam, il 26 enne romeno padre di quattro figli investito domenica mentre attraversava la strada all’incrocio con via San Giovanni Bosco. Come lui, molti altri mendicanti utilizzano periodicamente la struttura per dormire, per ripararsi dal freddo e per soddisfare i bisogni di prima necessità, nonostante i numerosi sgomberi che si sono verificati nel corso del tempo da parte del Comune di Bergamo. Lunedì 4 aprile però, forse proprio a causa dell’incidente mortale, l’area era deserta, ma, nonostante l’assenza di questuanti, erano ben visibili segni di abbandono e di trascuratezza, come rifiuti, vestiti luridi e bottiglie di vetro.

Per capire al meglio la situazione attuale e per documentare lo stato di abbandono della struttura, abbiamo fatto un sopralluogo lungo tutto il perimetro dell’ex opificio e all’interno degli spazi murari, consumati dal tempo e dalla sporcizia. Appena entriamo nel sito, tramite due varchi lungo la recinzione, ci troviamo di fronte un tappeto di rifiuti di varia natura, anche di escrementi umani e animali, vista la presenza di numerosi topi in tutti i locali.

Dopo aver controllato tutti gli spazi, decidiamo di uscire e parlare con i residenti di Campagnola che, a gran voce, chiedono un intervento immediato per ripristinare la sicurezza nell’ex opificio: «In una mattina - commenta con rabbia una signora - ho contato ben 60 persone nella struttura, molti dei quali bambini anche di pochi mesi. Vediamo tutti i giorni senzatetto che cercano riparo: sono dispiaciuta per la loro situazione, ma così non possiamo continuare, vista anche la presenza a pochi passi di un asilo e dell’oratorio, frequentato ogni giorno da numerosi cittadini. Il Comune di Bergamo deve intervenire, non possiamo più aspettare: con maggiori controlli si eviterebbero infatti anche le tragedie, come quella di domenica del giovane padre di quattro figli».

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